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Due foglie di aroma…

  • giuseppeaurea
  • 20 nov 2012
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel 1998-99  in una vivace scuola media di Pinerolo raccontavo la vita dei nostri scolari di Muhanga, mostrando qualche foto; c’era addirittura un giornalista de « la stampa ».

Le reazioni dei ragazzi furono varie e immediate, proprio perchè i ragazzi in genere non san che farsene delle belle teorie e amano passare subito ai fatti, come avviene qua in Africa.


Chi voleva condividere i propri quaderni, penne e colori; chi voleva scrivere una lettera e mettersi in contatto.  Vedendo i nostri raggazzi a piedi nudi, un ragazzo disse che a casa aveva scarpe che non usava più, voleva darmene…, ed un suo coetaneo precisò « anch’io ne ho, ma preferisco  far diverso ; quando mia mamma vorrà comprarmene un altro paio nuovo, manderò quelle in Africa ! » 

E ci furon anche che dissero « quando sarò più grande voglio andare in Africa, voglio conoscerli ».

Elisa, Eleonora e Giada che oggi son qua, mi dicono che eran tra quelli.


Han terminato gli studi ed hanno mantenuto la promessa.

Allora nasceva il progetto I RAGAZZI DEL PONTE : una reazione ai vari muri che nel mondo separano la gente; una reazione ai passaporti elettronici che selezionano i fratelli, una reazione alle TV ed ai giornali che ti mostrano il mondo grosso come il tuo appartamento. 

Nasceva quel progetto perchè la scuola era vivace, e c’eran Lella e Patrizia a Pinerolo, c’era Lina a Modica, insegnanti che non si accontentano di eseguire programmi, insegnanti con fantasia e creatività.

Da quel giorno tanta gente è passato sui ponti.


Fantasia, creatività, vita.  Parole chiave.

Oggi che ci si arrampica sui vetri per tener in piedi dei modelli, dei sistemi, delle strutture : strade che han già sufficientemente mostrato inefficacia, anzi distruzione e fallimento.

Dalla grande finanza, ai piccoli posti di lavoro.


Fa piacere quando senti o leggi che qualcuno cerca cose diverse, nuove.

Tempo fa ho letto una frase che ho subito incollato sulla porticina dell’armadio :

se vuoi avere qualcosa che non hai mai avuto, devi far qualcosa che non hai mai fatto .

Anche Nichelino ci prova.

Il progetto riso, che poi era diventato olio, oggi si chiama UFUGO, si tratta di porcellini, conigli, galline.  Stiam provando, sempre a modo nostro, i cosidetti piccoli allevamenti.


Mentre il nostro nord Kivu si trova in un caos totale.

I grandi della cosidetta comunità internazionale stan studiando come organizzare per « risolvere il problema » dell’est del Congo, cioè come continuare a mangiare la torta senza troppo apparire.  

Le truppe di M23 stan per entrare a Goma; la Cicr -croce rossa- con i suoi grossi camion ha praticamente distrutto i 42 km  della strada che ci unisce al resto del mondo; un nuovo gruppo armato è arrivato da noi …

Di nuovo c’è che questi armati per ora si mostrano meno famelici, ed allora la gente può permettersi di tenere in casa qualche animaletto.


Già 40 famiglie han ricevuto le quattro zampette, i più scelgono i porcellini ; non arrivan direttamente da Nichelino, li facciamo arrivare da Kirumba, sempre nord Kivu, ma meno foresta.

Organizzati e solidali.

Siam partiti !  In un anno speriamo di raggiungere tutte le famiglie.

Padiri G.

 
 
 

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