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I FRUTTI E ...L'ALBERO



I notiziari sono importanti, ci tengono informati.

Ma è anche vero che scelgono loro e decidono loro che cosa e come farcelo sapere; forzano il nostro pensare.

Non prendiamola alla leggera!

Conservare occhi semplici e profondi, ed un pensiero libero; è un regalo che l’Africa è in grado di offrirci. L’Africa tace, ma osserva e riflette.

Non la sappiamo ancora sentire, ma la sentiremo.



Poche informazioni che ci schiacciano e ci turbano: covid, Ucraina, uccisioni, violenze, marito e moglie, madre e figli, pugni e calci, fucili costruiti, esposti e regalati, sparatorie su bambini e per strada, … indifferenza di chi guarda.

Di cose belle in questo nostro mondo ce ne sarebbero, e tante: fiori, aurore, terre piene di cibo, sole, mare e montagne, gesti di gentilezza e di cure, bambini…: cose belle, molto di più che cose brutte.

Eppure l’informazione ci offre altro.






Un titolo mi aveva colpito in modo particolare, “Ai funerali di Elena preghiere e urla di condanna alla madre assassina”. Parole associate in modo assurdo!

E poi, la mamma che dimentica la bimba Diana per andare a divertirsi (chissà quante volte, da ragazza, le avranno detto “vai!... divertiti!”).

Omicidio guardato in diretta, passivamente come nei film trasmessi ogni giorno in TV.

Veleni che si buttano nel suolo, uccidono milioni di insetti vivi, solo per la brama di raccogliere in fretta e abbondante. Deformano la realtà della vita.

Questi ultimi fattacci “esasperati”, qualcuno li definisce inspiegabili: invece no! sono ben spiegabili.

Non sono “incidenti”.

Sono frutti naturali di “situazioni” non normali; frutti di società mal riuscite.



Le reazioni ormai le conosciamo a memoria:

--Individuare “il colpevole”!...come si chiama, …dove abita

--“Fare giustizia”! …paghi!

Attenti! anche queste sono “reazioni già preparate”, reazioni devianti.

Incanalano le nostre intelligenze, sbrigative e facili.

Aiutano a scaricare un po’ di adrenalina, ed aiutano a …farci sentire buoni, noi.

Pensate, c’è addirittura chi cerca il colpevole del ghiacciaio della Marmolada!

Cercare le cause è una cosa molto più seria ed impegnativa.

Fermiamoci !

Altrimenti questo fiume, ben tracciato ci porta altrove.

Prendiamo le distanze da “quei vecchi”, sempre pronti a scagliar la prima-pietra.

E soprattutto reagiamo! E’ per questo che scrivo due righe.


Il fattaccio é solo il “frutto” che noi vediamo.

Il problema è l’albero, quello che produce quel frutto!

E se i frutti si moltiplicano sempre di più, mi sembra chiaro che dobbiamo puntare gli occhi sull’albero, e quindi stare attenti a dove puntare il dito.

L’albero che é la società, i nostri comportamenti, il nostrio chiaccherare, i nostri gesti, i nostri giudizi …: in somma, questa nostra società.

Non siamo gli unici e neppure i primi a dire che questa nostra società, non ce la siamo costruita bene. Non funziona!

E non siamo neppure i primi a dire che in questa pazza corsa diventa necessaria ed urgente una sterzata forte; non bastano più piccoli ritocchi, di obiettivi ce ne sono: supermercati, compere, discorsi in casa, in gruppo, multinazionali, ... stili di vita.

Possiamo anche esser dei tecnici di economia e finanza, ma certo non mostriamo intelligenza quando pestiamo le povere mele marce e continuiamo ad innaffiare l’albero.

Qualcuno che ce lo ricorda c’è.

Ma intanto la tv, i giornali, gli orientamenti scolastici, che corrono dietro il colpevole per far giustizia, continuano ad …innaffiare l’albero. Famiglie e parrocchie dormono.


Vi siete mai trovati a dover attraversare un torrente?

Torrente di montagna con molte pietre, dove l’acqua scorre veloce.

Un buon camminatore guarda dove posare i piedi; l’ho fatto tante volte.

Non era neppur così pericoloso; dovevo solo osservare con attenzione e individuare “le pietre”, aggiustarmele, un po’ quadrate-spigolose; non troppo distanti l’una dall’altra.

Mi dicevano: se è bella, lucida e rotonda, è la più pericolosa… di sicuro scivoli.

Spigolosa sotto, così è stabile; quadrata sopra, altrimenti il tuo piede scivola.


“Pietre” ove poggiare i piedi: quelli che noi chiamiamo “valori”.

Questa nostra società ne ha scartati, buttati via, parecchi; minimizzati, ridicolizzati, disprezzati….

E ne ha proposti altri, molto belli e lucidi, e …li propone ancora.

Facciamo un esercizio.

Un bel mucchio di “pietre”, tutte insieme: dite voi quelle valide e quelle scivolose:

amicizia, libertà di parola, di comportamento, competere, collaborare, vincere sempre, scegliere, mio figlio primo della classe, primo in tutte le gare, condividere, accogliere, chiudere, aprire, compassione; mi piace-me lo compro, produrre di più, consumare di più, "mi basta"! fede, attenzione, rispetto del pensiero altrui, e dei sentimenti, "a me non interessa", un bel salario, un bel lavoro, … e aggiungete tante altre.

Ora scegliete! senza fare corsi di economia, psicologia, teologia, finanze…. E senza chiamare conferenzieri specializzati; usate la semplice intelligenza.

Questa pietra sì, quella no. Senza limiti di età, dai 18 anni in sù.

Per far che? per VIVERE BENE insieme.


Gli ebrei hanno subìto violenze, distruzione, morte ed ingiustizie; con il ricordo dell’olocausto solidarizziamo con le vittime, e puntualmente teniamo vivo il terribile ricordo.

Nunca mas… !


Il viaggio in Canadà di papa Francesco è un altro giusto scossone: risveglio, presa di coscienza, con le dovute richieste di “perdono”, per gli orrori commessi dai nostri bisnonni.

Culture distrutte, genocidi, violenze inconcepibili. Per molti di noi, tra cui il sottoscritto, orrori che non conoscevo così devastanti e profondi.

Responsabilità sul passato, richiesta di perdono, è il titolo del viaggio.

Mi sembra che il messaggio sia stato una luce diretta su obiettivi da raggiungere, un faro: orientamenti, atteggiamenti e stimoli, da correggere e attivare adesso: rispetto e ricupero delle grandi culture violentate, raccogliere e creare spazi per le voci “originali”, ancora soffocate oggi.

E su questo, non vorrei che Francesco facesse troppo aspettare l’Africa.

Ha parlato di scuole del passato: “oggi” nelle nostre scuole (Muhanga, Butembo, Kinshasa) la lingua usata ed insegnata nelle scuole elementari è il francese (altrove l’inglese…); fino a poco fa veniva penalizzato chi a scuola parlava le lingua locale. Eppure il kiswahili è una lingua internazionale africana.

Programmi e materie scolastiche, un po’ ritoccati, sono quelli delle scuole del Belgio, della Francia…

Papa Francesco, se venivi a Goma in sedia a rotelle ti avrebbero portato in trionfo.




Dalla Sicilia Gabriella e MariaGrazia e Daniela stanno organizzando un incontro-scambio, puntuale!

Non nostalgici ricordi, ma

--amicizia da non lasciare spegnere, tra di noi e con Muhanga,

--ricerca di modi nuovi per relazionarci con l’Africa; partendo dal vissuto di questa esperienza. Aggiornare e liberarci dai gesti e parole ancor piene di paternalismo e di sufficienza-potenza-bontà occidentale.

Ci troveremo dal 24 al 30 ottobre.

L’italia è lunga! …e noi non ci accontentiamo di piccoli passi . Non possiamo accorciarla, da una parte o dall’altra qualcuno deve percorrerla tutta, ma è troppo importante! Coraggio. E grazie a voi tre.

A Dio piacendo, a settembre, con Piero, Otello, Concetta ed Elia, faremo una visita agli amici di Muhanga, Kimbulu, anche a nome vostro.

padiri G.

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