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IL MONDO, VISTO DA MUHANGA

  • giuseppeaurea
  • 3 ott 2012
  • Tempo di lettura: 4 min

* A NewYork in questi giorni c’è stato un incontro all’ONU con Ban Ki-moon; hanno parlato della nostra guerra.   C’erano i due presidenti Kabila e Kagame, Belgio, Usa, Francia e tanti altri.

* Europa – La Comunità Europea ha stanziato 20 milioni di euro, per la lotta contro le violenze sessuali ; 20 milioni destinati al nostro Kivu, l’est della RDC.

* America – Il Pentagono ha stanziato per le sue spese militari 30 miliardi (o 300 ?) …non ricordo bene, ma il problema non è uno zero in più.   Il problema è che i soldi spesi in 3 giorni per le armi, bastano all’ONU per pagare, un anno intero, tutte le sue truppe sparse nel mondo « per la pace », anche i 17.000 della Monusco che son qua da noi.

Queste notizie ci toccano da vicino, sono nostre.

Mi sembra doveroso completarle.


**  A NewYork han detto che la nostra guerra è sostenuta dall’esterno, e questi aiuti esterni devono cessare !  ma nessuno ha osato pronunciare un nome che tutti conoscono : Rwanda.  Qua invece tutti lo pronunciano; anche i bambini delle scuole elementari sanno e dicono apertamente che il Rwanda alimenta questa guerra con armi e soldati.

Quindi vuol dire che dietro il Rwanda c’è qualcuno che è bene non toccare. C’è qualcosa da nascondere.

Dobbiamo insegnare ai bimbi ad essere più  diplomatici ? o dobbiam insegnare ai diplomatici ad esser più onesti e sinceri ?

Leggo nel Vangelo: « il vostro linguaggio sia sì, quando è sì ; no, quando è no ; tutto il resto viene dal diavolo ».


** Le violenze sessuali son quelle che abbiamo qui sotto gli occhi, assieme a moltissime altre violenze.   In questi anni abbiam visto una ONG che se ne è « interessata ».  La nostra Dorsella, maestra, era a loro servizio, per qualche decina di dollari ; ogni tanto, da Butembo le dicevano di accompagnare 15 o 20 donne violentate. Per due o tre giorni alcune belle signore esperte davan loro qualche pillola, e poi le rimandavano indietro con 10 dollari ciascuna.

Abbiamo il diritto di chiederci per chi sono quei 20 milioni: chi li consegna a chi.


** Che cosa è che costa più caro ? finanziare la guerra o la pace ?

Le tasse, che la gente paga, che cosa stanno alimentando, la guerra o la pace ?

E’ veramente sufficiente sensibilizzare la gente, che deve pagare le tasse ?

Le mezze verità oggi non ci bastano più.


Vi assicuro che Muhanga non è solo una finestra da cui osserviamo, ma un ossevatorio vero e proprio, con potentissime lenti.

Moltissimi di voi avete ammirato le nostre stelle, la luna, la via lattea…  « tutto più bello e più chiaro », dite voi.

Ma non è proprio così : le stelle sono le stesse che vedete lì.

Il fatto è che qua sono meno disturbate da altre luci …inquinanti.

Sì, è vero, di qua vediamo meglio !


Baudouine è una ragazzina di 14 anni, fa la scuola media a Bunyatenge, un’ora di andata e una di ritorno a piedi tutti i giorni, e lavora i campi.  Giovedì, con tre sue amiche, è venuta a chiedermi se possono trasportare la sabbia.

Infatti, al dispensario  stiamo costruendo una nuova sala per il ricovero-bambini, e come sempre facciamo molti lavori comunitari, tutti insieme; appunto il trasporto di mattoni e di sabbia.    Ma quando c’è urgenza, ed i più disponibili regalano il fuori-orario, allora ne approfittiamo per distribuire un po’ di abiti usati, quelli che ci mandate voi nel conteiner.

Ho chiesto a Baudouine se ha bisogno di qualcosa. 

« Ci piacerebbe avere qualche vestito… ».

E così venerdì, appena sono arrivate da scuola, si son caricate sulle spalle  30-40- kili di sabbia a fondo valle, e li han portati vicini al dispensario. Tre o quattro volte sù e giù per la faticosissima salita.

Alla sera si son scelte un po’ di abiti; felici come 4 pasquette.

« Aggiungerete ancora qualche altro trasporto ? » (abbiam bisogno di molta sabbia).

Domani no, dobbiamo andar far legna ; anche lì un bel po’ di kg sulle fragili spalle.

Queste sono le nostre adolescenti, con i loro passatempi. 

** Quest’anno Jaki e Chantal sono andate a studiare a Butembo, Gerlas ed Egide a Lukanga, Leontina è dalla zia a Goma, Louange a Kirumba….

I genitori si preoccupano e preferiscono uscirle, toglierle di qua. 

Muhanga, nei nostri pensieri non pretendeva di essere un paradiso terrestre, ma una semplice oasi:  una vita fatta di piccole realtà valide, scuola, campi, artigianati; fagioli e meccanica : nè giungla, nè metropoli.

Ma è passata la guerra, e questa cosa non è mai innocua. 

Ferite, violenze, fratture…, nei corpi e negli spiriti.  Tutto si rimargina, ma la crosta resta, ed anche i virus.

L ’oggi ed il futuro di tutti questi villaggi di foresta non è poi così promettente. 

Tanto sono radiosi e paradisiaci i bimbi, quanto son pensierosi, preoccupati, i giovani, …e senza un futuro.

Ma Janvier e Clementina hanno scelto diversamente con i loro figli : preferiscono stare tutti insieme .  Una famigliola che sta bene nella propria pelle ; anche in foresta, e anche con la guerra.  E fan star bene quelli che gli sono accanto.


Difficile dire chi sia più riflessivo o più previdente. E’ molto difficile dirlo.

Non so neppure se sono stati i genitori che han richamati i cinque figli o se sono stati i figli a voler rientrare.

Sta di fatto che Clementina e Janvier scelgono di vivere la crisi tutti insieme, con Mathias, già sposato, Tuungane fidanzata, Vangi, sposato anche lui, Nzoli, Washingya, Amani e Miracle; e non c’è che dire, trasmettono un mucchio di serenità.

                   Padiri G.


 
 
 

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