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PASQUA.

  • giuseppeaurea
  • 13 mag 2011
  • Tempo di lettura: 3 min

E’ bello il clima del sabato sera !

Tutti prepariamo ed aspettiamo, «qualcosa»:

non ce l’abbiamo ancora tra le mani ma sappiamo che ci sarà.

Ma c’é anche tanta gioia nel « dopo ».

Sedersi e ripensare: ripercorrere i momenti belli, rigustarli.   

Guardare una foto, e rivivere.  

Certo, non tutto e non sempre.

Ma quando quel « qualcosa » che abbiamo atteso e preparato non era solo fumo o piccola droga, gioia senza valore, …allora il dopo é altrettanto bello. 


La domenica di Pasqua abbiam passato due orette sotto un bel sole, pregato, cantato ; ognuno ha raccontato con semplicità e fede :

« quel che ha visto, quel che vede, e quel che crede ! ».

La gioia del «dopo», che non é  un’ «attesa» già sfumata, ma una garanzia che qualcosa c’é e resta.   

Il sabato, sogni.

La domenica, vivi e scegli con saggezza.

Il sapore e la dolcezza li senti ancora al lunedì.

Tra le tante testimonianze condivise, questa bella costatazione :

« chiedavamo solo un po’ di pace, ora ce l’abbiamo: riusciamo a dormire senza paura… »

LUI é ancora tra di noi, vivo più che mai

Giustamente dice Massimo Gramellini :

il fatto di trovarci al buio non significa che la stanza sia vuota,

ma solo che bisogna aspettare che si accenda la luce.


Anche le liturgie della Settimana Santa, vissute in un contorno semplice, han lasciato un’ impronta.

La veglia attorno al fuoco : legna tolta dalla cucina, e accesa per Lui ; fiamme che scoppiettando ci parlano, un tutt’uno con quelle stelle che ci stanno sopra.


Venerdì santo: due pezzi di albero, e gesti semplici di quella fede che dà un senso alla vita!



Giovedì : tutto il Suo sforzo, la Sua preoccupazione per farci stare uniti, creare famiglia.   Muri e barriere e passaporti crolleranno.  Ce la faremo !


Domenica delle palme : le nostre palme, cercate e trovate nella natura pura.

Gioia e tradimenti.  Osanna e crocifiggi.

Che mistero questo uomo ; che siamo noi.


Dopo Pasqua c’é stato un po’ di tutto.

La ONG « solidarité », é arrivata con 9 camion !!!!!!  han distribuito a tutte le famiglie, coperta, bidoncino, cucchiaio, pentolino… :  ci son voluti oltre 15 anni per vederli, i grossi che si muovono.


Tutte le famiglie han ricevuto il proprio kit ; nessuno è rimasto senza.

Esiste una gioia ulteriore, dentro la gioia stessa.  

Come certi cristalli di quarzo che abbondano qui; già bellissimi in sè, ma spaccandoli a volte ci trovi dentro la pagliuzza d’oro.

La gioia condivisa, vissuta da tutti, ve l’assicuro e l’ho visto in questa occasione, é una doppia gioia. 

Avere una coperta, e sapere che tutti ce l’hanno! 

Un bel pranzo, mangiato insieme, in tanti, …tutti !

Non c’é paragone quando una cosa ce l’ho tutta per me e quando invece vedo che tutti ce l’hanno.


A proposito : Leona mi ha ancora meravigliato.

Abbiam trasportato i mattoni per costruire la decima aula delle scuole.

Tutto sulla testa o sulla schiena.  Usando ceste, sacchi e corde.

La corda di Leona é lunga, Francine non ce l’ha…

E allora ?   si cammina in tandem…

bisogna star vicini, adattare il passo, non é comodissimo, ma è molto piacevole.

E soprattutto  una corda sola può servire a due.

Francesco Gesualdi, ex allievo di d.Milani, nelle sue realistiche proposte di vita …vivibile oggi, suggerisce di usare di più in comune alcuni mezzi, invece di avere ognuno il suo.

Un mio carissimo confratello, giovane prete, mandato come viceparroco in cattedrale, vide che nella sala comune della casa parrocchiale non c’era la TV ; in compenso il parroco e l’altro vice ne avevano una per camera, loro due.

« Non sarebbe meglio averne una qui in sala, che possiamo vedere insieme… ? »

Detto, fatto. Il giorno dopo il pretino, fresco degli ideali postconciliari, trovò la bella TV nella sala comune ; una terza TV, comprata di fresco.  

« Mi avete proprio capito… ! », si rassegnò di dire il povero d.Paolo.

Se ci fosse stata lì Leona !


Devota, la nostra dentista, si é sposata !

Qualche scopiazzatura occidentale, ma la sostanza è genuina.


Infine pure quella ci é arrivata : due ore di grandine, e che grandine !

In oltre 40 anni é la prima volta che ne vedo una così.

La gente qua non dispera facimente, ma c’era di che.   Distrutte senza rimedio non solo le foglioline di manioca che servono per fare la salsa di sombe, ma anche il tubero sotto terra, in meno di un mese marcisce tutto.


Ed allora ci si consola trovando il lato divertente.

Il prossimo blog, forse dall’Italia.

Padiri G.

 
 
 

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