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ZONA ROSSA

  • giuseppeaurea
  • 7 ago 2012
  • Tempo di lettura: 5 min

Muhanga e Bunyatenge si trovano a nord di Goma, quindi come tanti altri villaggi nella zona a rischio.

I grandi organismi, Unicef, Ocha, Unhcr, Cicr, non possono venire fin qua perché é troppo pericoloso !

Non posson portare una coperta a questa nostra gente che, nelle varie fughe, di coperte ne ha perdute più di una.

Non posson portare neppure un sacchetto di fagioli a queste famiglie, derubate da tutti e che mangiano un magrissimo pasto al giorno. Su questa terra fertile, nei cui campi tutti prendono e mangiano : i ribelli maimai ; le FDLR ruandesi dimenticati; e anche le forze governative FARDC, sbattute qua senza neppure un cambio di pantaloni.


Eppure :

Umberto e Patrizia son arrivati da Nichelino, e stan qua da tre settimane coi figli Miryam e Samuele.

Non solo ; ma con altri 12 amici abbiam attraversato l’Uganda, passata la frontiera di Kasindi, percorsi quasi 200 km di strade nbaya sana e nbaya nusunusu, « carovana di pace », lasciatecelo dire :

Margherita di Modica che si ferma due mesi, e Virginia da Rossano.

Enrica, giovincella ultrasettantenne, con Lucia e Stefano: ormai ambasciatori ufficiali di Massa e Carrara.

Eleonora, Alberto, Ilario dalla vallata di Perosa Argentina.

Angela da Pavia ed Andrea da Torino che voglion fermarsi un anno.

E anche giornalisti: Daniele, dell’Eco del Chisone e Michela ! 

Se di tutte queste vite, e di tutte le ingiustizie che generano queste guerre, non voglion parlarne i grandi NewYorkTimes, parliamone almeno noi, più piccoli !  …e chissà che un giorno comincino pure i bollettini parrocchiali !


Mi han voluto riaccompagnare …a casa.

Sì, é vero : li ho portati qua in questi giorni ben cosciente, e ben coscienti della situazione. 

E’ anche una piccola provocazione-messaggio.

Un modo per dire che :

– qua si può venire senza grossi problemi ; e lo sappiano bene le varie Unicef, Hcr, Ocha, Oxfam…

– se questi nostri amici posson portare fin qua tranquillamente un pallone, qualche «kipuliza», qualche biscottino, qualche maglietta, non é giusto che non arrivi almeno qualche briciola dei milioni raccolti dai vari organismi umanitari che pur scorazzano sulle grandi strade del Kivu.

– in Africa é bene venire, non solo per vedere gli elefanti, ma anche nei momenti di difficoltà, per solidarizzare con chi sta pagando troppo caro !

…. che cosa ?

pagano il benessere occidentale : telefonini e computer fatti col nostro coltan ; oro, diamanti, legno pregiato; pagano per gli ananas, banane… che riempiono gli scaffali dei supermercati.


Eppure a New York si parla di noi in questi giorni, e molto ! siamo a luglio-agosto 2012 : giorni storici per il Nord Kivu.

Ne parlano anche le TV francesi, belghe, arabe, americane…. 

A quella italiana forse non interessa  informare gli italiani, le basta occupare i loro pensieri con cose più spettacolari, o con distrazioni ; quando non ha altre stupidaggini da far vedere.

* Dall’ONU invitano (rispettosamente) il Rwanda, Burundi, Uganda a non fornire più le armi alle milizie di M23.

* TV e giornali parlano di conflitti tribali, robe africane, gente che non sa gestirsi….

* Nessuno dice apertamente che :

le armi, al Rwanda e c. gliele fornisce l’ Inghilterra, Stati Uniti, Francia…. 

le armi le fabbricano in Italia…

i veri attori, che han bisogno di coltan, oro, terreni, legnami « nostri »,

e che stanno ben più in sù, e ben nascosti.

Difronte a tanta ipocrisia e ingiustizia che fare ?  

Tanto si può fare ! 

Un viaggio.

Mostrare qualche foto, …con commento.

Una serata con amici…

Due pensieri : su un piccolo blog.

         Giovanni padiri


Il mio incontro con la gente di muhanga mi ha portato alla mente 2 parole : fratellanza e sorrisi !  già, perchè qui ogni occasione è buona per stare insieme, anche lavorando, e divertirsi….

fare dei miei sorrisi, i tuoi sorrisi : …. grazie muhanga !

VIRGINIA


Secondo incontro con Muhanga : sgranare pannocchie, vesciche alle mani…,

la condivisione del lavoro è possibile ;

senza concorrenza, senza competizione, senza primeggiare, ma nella relazione fra uomini e donne che, nella condizione di non poter scegliere,

decidono di condividere il poco che hanno.

E’ possibile anche per noi : imparando da loro, condividendo con loro.

Noi possiamo scegliere …

Si può fare !                  

ANGELA


La pioggia si presenta puntualmente ogni giorno, inzuppando la terra e riempiendo d’umidità ogni cosa : non pioggia leggera, ma scrosci violenti ed abbondanti.

I bambini corrono a piedi nudi sulla terra melmosa ……

Non hanno riparo dall’acqua, non hanno riparo dall’umidità fredda della notte che avanza.

Proteggere ! ecco la spinta che muoverebbe qualsiasi bianco.

Nasce in noi il desiderio di proteggere : ….dalla fame, dal freddo, dal buio, dalle paure.

Ma loro non hanno paura,  ….mentre « noi » moltiplichiamo le nostre. 

Perchè, soddisfatta la protezione ai bisogni primari, abbiamo aperto e scoperto nuove fragilità.

…..passano 2-3 ore e il cielo si è fatto scuro, é notte ; ma il buio viene squarciato dai fulmini che illuminano per alcuni istanti lo spazio circostante, in tempo per vedere accovacciato e raggomitolato un bambino !

Lo prendo in braccio, si accocola senza opporre resistenza, la testa ripiegata sul petto…  Gli altri confabulano nella « barza » ; io, in silenzio, ascolto… e lui si addormenta.

Ancora un po’ di tempo perchè la pioggia diminuisca, poi….la decisione a rientrare.

Due braccia un po’ più grandi afferrano il corpo del fratellino, ed insieme spariscono, inghiottiti dalla notte, piedi scalzi e freddo.

Inutile nascondere il disagio che provo per questo senso di inadeguatezza ed apprensione.  Dopo 20 mt non distinguo più le loro sagome, ma so che in una capanna ci sarà il fuoco della cucina, e forse una pentola calda: è naturale che avvenga così !

già, è naturale qui, dove terra e cielo sembrano incontrarsi senza troppi affanni.

PATRIZIA


Tieni le braccia lungo i fianchi e senti una manina che ti cerca e ti stringe…; e non ti lascia, per tutto il percorso.    Quei musetti, alcuni furbi, altri timidi, ti guardano con occhi neri come la pece e profondi da arrivare fino alla tua anima e lì scaldarti il cuore.

Passeggiando con loro godo della magia dell’Africa: è incredibile come in questo luogo di guerra io mi senta così in pace. L’accoglienza dei genitori quando riaccompagni a casa i loro bimbi ti scava dentro e ti fa toccare la tua piccolezza: persone che non hanno niente, e ti accolgono in casa loro con gioia e umiltà.   …come puoi non pensare a alle tante superficialità, in Europa? 

In queste terre sto vivendo i giorni senza dubbio più sereni della mia vita.”

Eleonora


Dal mattino alla sera, passo il mio tempo con bambini e adulti che fino a un momento prima non conoscevo:… mi salutano con sorrisi, come se fossimo amici da una vita. Rifletto: che valore ha la ricchezza di un semplice gesto….

Se lo valorizzassimo un po’ di più anche noi,… che bel passo in avanti !

Alberto



“Sono qui da pochi giorni e la mia prima parola é Grazie!

Grazie per l’accoglienza senza aspettative.  Grazie per l’amicizia che offrite.  Grazie  per quello che mi state insegnando, con i vostri piccoli gesti quotidiani.

Guardando voi e questa valle ora sono sereno ! e se penso che guerra e fucili mi circondano proprio qui attorno, credo che sia un miracolo provare questi sentimenti.

Sì, mi sono arricchito di qualcosa di speciale e sono sicuro che questo sia solo l’inizio. Ora so che risposta dare a chiunque mi chieda <<Cosa vai a fare in Africa?>>;

Vado ad imparare  !!!

Ilario

 
 
 

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