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NOTIZIE A KILOMETRO ZERO


Siamo rientrati a Muhanga.

Da Entebbe a Kimbulu ci siam presi due giorni, con una tappa a Fort Portal; non solo per esigenze di età e delle ossa che sono diventate un po’ più fragili, ma anche perché desideriamo prenderci la vita con un minimo di tempo e di libertà nostra, visto che qua è possibile e quasi tutti fanno così: proposta africana !


A Kimbulu ci siam fermati tre giorni, i comitati di sviluppo eran già arrivati per la riunione di Tuungane, così sabato alle 8 abbiamo ripreso la toyota per arrivare poi a Muhanga alle 17,30. Le strade diventano sempre più brutte e problematiche.


La squadra siamo noi: Marinella, di nuovo stracarica di valigie piene di tutto l’occorrente per fare un mini-campionato di calcio; Luisa intenzionata ancora a leggere la vita di Muhanga e trasmetterla con la sua pittura sui “muri” di casa; Concetta, sempre attesa e particolarmente apprezzata dalle mamme, che con lei vicina si sentono più sicure; ed anch’ io, dopo tre mesi in Italia, tre mesi che nell’attuale situazione sono stati …un po’ lunghi.


Tutte le mamme e i giovani e i bambini che si son riversati in massa nel cortile ci han fatto toccare con mano, per l’ennesima volta, due cose: ci aspettano veramente e …ci vogliono bene

In una società dove anche l’amore più sacro spesso viene banalizzato, ed anche ridicolizzato da certi media, è bello sentire che sei amato seriamente, ed è bello provare sulla tua carne che anche tu puoi voler bene a qualcuno, anche se … ti costa !

Non solo ! ma quest’ accoglienza che abbiamo avuto non esprime solamente amicizia e legami sinceri, essa dice molto chiaro quanto sia pesante anche in Africa sentirsi soli,dimenticati, in un certo senso abbandonati. Non dimenticatelo quando decidete di venire a trovarci, e fare un viaggio in Africa; è importante leggere in profondità questo gesto.


Quando ci siamo programmati di ritrovarci insieme ad Assisi volevamo metterlo in risalto questo fatto ! cosa cha va ben oltre il semplice organizzare la continuità di alcuni servizi


Così è saltato fuori anche il calendario dei prossimi viaggi: uscire, incontrare gli altri, conoscere, fare amicizie nuove, nuovi legami: Africa !

Lucia e Stefano di Massa: dovevano raggiungerci in questi giorni. Ma la nostra Enrica in ospedale ci ha scombussolati tutti, e poi un problema di salute anche per Stefano: il viaggio non si fa. Disipiace ! ma, quid differtur non aufertur, dicevano gli antichi: vi aspettiamo a Natale.


In agosto verranno da Modica Rossella, con Elena e Peppe, una novità per tutti e tre, sono al loro primo incontro.

In ottobre ci raggiungeranno Giorgio ed Eleonora da Pinerolo e Perosa; ed io penso che approfitterò del loro rientro per non viaggiare da solo e fare di nuovo un mesetto in Italia. E rientrare poi prima di Natale, con Lino. Visto che lui fa un servizio quotidiano di accompagnatore di anziani ed ammalati all’ospedale, Nini trova che potrebbe essere un ottimo accompagnatore per lei, per Rosa e per me.


A novembre sarà il turno di Elisa: vuole passare qua due settimane, in assenza di altri italiani.

Andrea di Aosta, con un suo gruppetto, invece vuole fare un documentario video sulla vita di Muhanga, cioè come una minuscola società riesce a vivere, e vivere dignitosamente, dentro 20 anni di guerriglia, ai margini della foresta.

Mi piace mettere in luce anche questo lavoro, sulla linea di quel che Alessandro e Giovanni stan già facendo con l’Università di Catania: informarsi ed informare a kilometro zero. Aprire gli occhi.

Il tutto, nell’ottica che :“caminare insieme” è possibile, qualcosa si può fare !


La gente cammina, vive ! e conta su di voi e su di noi, tutti insieme .

Anche se Butembo si é vestito a festa, con i suoi 6 km di splendido asfalto, tutte le strade del Congo restano un caso unico nella storia; ed i nostri 42 kilometri di foresta li abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi.

Le scuole apparentemente non danno grossi problemi: funzionano. Basta chiudere gli occhi su alcuni dettagli:

– circa metà ragazzi delle elementari non frequentano perché non hanno 20 dollari.


– e di dollari ce ne vogliono 40 per farli continuare alle superiori

– mentre per l’università forse bastano… 1.000.

E’ bello poter dire ai nostri genitori che i figli li mandino pure tutti almeno alla scuola elementare, perché le famiglie di Nichelino si impegnano di nuovo mensilmente per un altro anno: 1500 ragazzi !

Una settimana sì ed una settimana no tutti i genitori di Muhanga e Bunyatenge fanno una giornata intera sulla strada, lavoro comunitario di cantonieri, una vera marea di mamme e papà, è la risposta gioiosa e spontanea di qua; ad un luce accesa in Italia risponde sempre un’altra luce qua in Africa:

8×1000 e 100×1000: 100 famiglie di Nichelino per 1000 famiglie di qua, anzi …1.500.

E’ bello dire a 150 famiglie che i loro gemelli di Massa, di Modica, ed alcuni di Pinerolo-Sezze-Riccione … li tengono stretti per mano, chiedono notizie.

E’ bello portare lettere, foto…, sentirsi chiamati per nome, guardarsi negli occhi.


Ed anche qualche …“biglietto” da Luserna, da Milano, da Savigliano: “per la papetta del mattino, per l’ospedale, per uno studente delle superiori, per farsi una capanna, per te…fanne quel che vuoi, perché stia là a nome nostro…

Le strade per incontrare l’altro sono molte e varie. Il contabile, unico: il Padre che vede nel segreto.


I container con la turbina di Kanyabayonga, la gru e le travature di Bruno ed Alberto, una poltrona da dentisti, i trapani di Lino, due statue di S.Francesco, infagottati con tutto il vestiario di Luserna, sono partiti dalla piana di Nino Maurino e sono già arrivati alla fine del mar Rosso, tra poco saranno a DarEsSalam. La gente di Kanyabayonga é in fibrillazione.

Questo é solamente un pezzetto di cronaca. Seguirà altro.


Concludo con una riflessione di Pierre Rabhi, un filosofo che si è messo a coltivare i campi._

“Di fronte ad un sistema che confisca il diritto dei popoli di nutrirsi da se stessi, coltivare il proprio giardino è un atto politico di legittima resistenza. “ Noi, a Muhanga, non stiamo costruendo una struttura “efficiente” e solida; però,… con chi vuol condividere questo tipo di presenza, siamo coscienti di fare questo gesto di “legittima resistenza”, resistenza ad un certo modello occidentale che alcuni credono inevitabile e necessario!

Non siamo perfetti nella struttura, ma siamo coscienti che …viviamo.

padiri G.

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