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SUL BORDO DEL BARATRO

  • giuseppeaurea
  • 6 set
  • Tempo di lettura: 4 min
Sono qui in una cameretta tutta bella pulita e senza polvere; 
ma i pensieri e vibrazioni sono ancora laggiù !  
sotto molta polvere.
Mi dispiacerebbe che questo spazio “digitale” (il nostro blog) si seccasse, e neppure che diventasse una piazza dove si parla di tutto e di tutti; e dove chi ci mette il banchetto lo fa per racimolare più soldi. 
           
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Questo spazio un po’ “nostro", sa più di famiglia.  
Mi mancano le reazioni di Elia, anche se lui non è mai stato troppo fanatico a scrivere; ed i brevi commenti di tanti altri amici! 
Morena, pure lei, non ce la fa a frenare le vibrazioni.
    Su watshap si vedono di più i nostri “battiti”; ad esempio, per quanto è accaduto alla carissima Julienne, strappataci dal fulmine.             
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Ed allora mi permetto un po’ di cronaca, qui, come facevamo in passato. 
Anche Muhanga  e Bunyatenge ora sono occupati da M23; l’occupazione arriva fino a Katondi, un 20 km da Kimbulu.  
Mentre a Lukanga e Kimbulu stazionano migliaia di soldati fardc.
     I nostri ci dicono che stanno sereni; penso che non possono dire altro.   Ma spesso basta un nulla per andare in panico, scappare e nascondere alla missione il materasso, le casseruole, un po' di fagioli.
Goma è in una situazione disperata, specie di notte: comandano tutti, ed uccidono. 
Bukavu idem.  
Uvira e Sud è un altro mondo, ugualmente disastrato.
I vari Kabidò, wazalendo, nduma, maimai si combattono tra di loro.     Disordine assoluto.   
Si vede chiarissimo che ai “grandi” dell’occidente interessa unicamente questo: che il caos continui, ed allora si possa continuare con il marcio commercio dei minerali, come ai tempi del colonialismo; e che la gente (cioè noi) continuiamo a parlare di conflitti tribali. 

Il card. di Kinshasa, Ambongo Fridolin, in una conferenza tenuta a Roma stessa, ha parlato del nostro Congo e di Africa. Discorso chiaro, chiarificatore e limpido.
Non gli si è data importanza ed attenzione. 
Neppure dalla chiesa italiana.
Grande tristezza.

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Noi continuiamo a muoverci con quotidiane comunicazioni, qualche breve visita, “borse di studio” con l’università (non ha destato molta attenzione).  
Ci sembra che sia urgente  star vicino, con gesti concordati, ai giovani di Butembo-Beni: dare sostegno a quelli che potranno essere i futuri amministratori e politici.
  
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    Ed ora, la cronaca mondiale che noi tutti conosciamo, e che domina nelle TV, in questi tempi; cronaca molto stretta, né seria, né innocente, né innoqua.
Vista dalla finestra d'Africa, dove l'aria é più pulita, e che è una cosa molto diversa !
Non voglio parlare dei tre personaggi da fantascienza, da guerre …stallari !  put, tran, gnau, e dei loro greggi di pecoroni.
    Come facevo da Muhanga voglio condividere con voi, i pensieri che mi frullano in testa, guardando e commentando la cronaca, “da questa finestra”.   Pensieri strani, strampalati? 
Forse! ma non più strampalati di molti altri, del presidente americano compreso; eppure buttati su tutti i giornali.
           
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Parole e dichiarazioni infinite dei piccoli e grandi capoccia; in cui purtroppo non si vede nessun segnale che quei “tizi” vogliono finire di fare le guerre.  
Basta questo gesto eloquente: usano i soldi nostri per costruire armi più potenti, per uccidere e distruggere. 
In TV (e non solo a Pechino), ci mostrano le sfilate, le parate, con movimenti ed eleganze perfette, in una incantevole armonia di passi, di volti, mani e gambe allineate al millimetro (come nei robot), musiche e colori: un ordine perfetto! 
               ORDINE PER FARE DISORDINE, 
unicamente disordine-distruzione-morte.
Roba da pazzi e anche stupidi !   
Neppure un bambino stupido (se esistesse) arriverebbe a farlo. 
	Ma loro lo stan facendo.
 
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Non voglio commentare di più. E neppure voglio minimizzare la situazione, dove ci stanno portando.
Ma voglio rasserenare, sdrammatizzare. 
Sì, sdrammatizzare!

Se capitasse il peggio, che tutti immaginiamo.    In concreto, che cosa accadrebbe?
     1 miliardo e mezzo di persone che: 
cadrebbero in una crisi assoluta: blackout, elettricità che salta, telefoni, computers, comunicazioni impossibili, buio totale, trasporti bloccati, corsa per accumulare cibo in casa, dentro freezer spenti, scaffali dei supermercati vuoti, treni, aerei… carburanti…. radiazioni…  
     6 miliardi di persone come noi, che:
quasi non se ne accorgerebbero, e continuerebbero a viver come vivono oggi.

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Che ci sia M23, che ci sian i governanti, wazalendo o maimai,
- Katembo al mattino se ne andrà al campo con in mano il macete; 
- Kahindo e Sara in coda, alla sorgente per riempire d’acqua i bidoncini; 
- Safi non avrebbe problemi per trovar due patate, da cuocere con legna di foresta.
- e un mucchio di bimbi che giocano in cortile

E tutto questo non solo a Muhanga, a Butembo, o campagne d’India e del Pakistan: ma intere popolazioni, almeno 6 miliardi !
possiamo aggiungere addirittura qualche milione dei ”disperati” di qua: non quelli che oggi, dipendono dai supermercati, ma hanno un po’ di terra o solo un  orticello, e qualcosa da mettere nel piatto ce lo troverebbero ancora.
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Che ne dite ?  
Per 1 miliardo di persone, 
		tutto che crolla.
per 6 miliardi, 
		la vita continua.
Veramente la fine del mondo?
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A Hirosima, il 6 Agosto 1945, alle ore 8,15 
e a Nagasaki, 3 giorni dopo, alle ore 11,02, 
	fu sganciata la bomba atomica;
io frequentavo la 3° elementare, 
e non ricordo se il maestro ce ne parlò.
	Quando frequentavo il ginnasio, cominciai ad interessarmi e comprai il disco “le campane di Nagasaki” perché mi piaceva molto quel canto in giapponese. 
    Tutto "il problema Hiroshima": atomica-morte-distruzione-catastrofe, per me era solamente quel canto sul disco.
	Ed io ero uno dei civilizzati ed informati.

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Capire che cosa accadeva a quei “giapponesini”, 
	210.000 più 150.000 bambini, mamme, vecchi e giovani, 
me ne sto rendendo conto un po’, adesso, come forse anche voi.

Ecco a che cosa andiamo incontro oggi.
	1 miliardo, come quei giapponesi,
	6 miliardi, come me quando frequentavo la 3° elementare.
 				padiri G.
 
 

 
 
 

3 commenti


mariagrazia.modica
mariagrazia.modica
07 set

Carissimo padiri, le tue riflessioni ci spingono a non mollare. Non abbiamo dimenticato i nostri amici congolesi, ma cerchiamo, come possiamo, di diffondere quanto più possibile le notizie. Speriamo di seminare bene. Salutaci tutti e ricorda loro che li pensiamo sempre. Un caro abbraccio a te

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giododo57
giododo57
06 set

Caro Padiri le tue gambe e la tua schiena cigolano e ti fanno male ma il tuo cervello é una potenza che dà ancora energia a molti. Non ho


nulla da agggiungere a quanto hai scritto in questo articolo del blog, dico solo che vorrei essere uno di quei sei miliardi

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piumgio
piumgio
07 set
Risposta a

purtroppo, io qui, l'orto non ce l'ho

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