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Miracoli: negli anni 2.000

Miracoli negli anni 2.000

“Voglio ritornare, ma stavolta vengo con i miei figli.”

Me lo ripeteva Eliana. Ed allora é arrivata qua con i figli Arianna e Gabriele ed il marito Paolo, medico.

Paolo, ti ho osservato quella sera: tua figlia Arianna aveva 39 di febbre; certo ch’eravate preoccupati, tu e due; ma tu non l’hai assalita con pastiglie o iniezioni: t’ho visto solo riflettere e cercare in profondità. Ed il mattino dopo la febbre non c’era più.

Non penso che abbia fatto un miracolo.

“La natura ha le sue strade, le sue leggi, le sue risorse”, hai detto.

Ti rendi conto di che frase hai detto? E siamo nel 2017 !

Posso definirti? Un medico che conosce le regole, conosce le direttive della società e… si prende la libertà di scivolare fuori dai canoni …intelligentemente, umanamente.

Si, anche la natura ha le sue leggi, che van conosciute e rispettate.

21 agosto; son passati pochi giorni dal 15 agosto: una data speciale che quand’ero ventenne chiamavamo “l’Assunta”, ed oggi chiamano “ferragosto”.

L’Assunta, con un chiaro riferimento religioso e con un invito a guardarci sopra le nostre piccole teste; era una bella data attesa e vissuta come vacanza, riposo incontri umani, rilassanti e belli, che non lasciavano l’amaro in bocca, anche in chi non era molto “praticante”.

Il nuovo nome ferragosto,l’ha trovato l’uomo laico, che non sopporta più l’odor d’incenso, e sopra la testolina intelligente vede solo più i missili, o l’eclisse di sole.

Nomignolo creato per una società che é tutto macchinario, tutto pianificato, dove non si sa più cosa sia la creatività e la fantasia.

Una volta si diceva…chi s’ accontenta gode (…forse !). Ma ho l’impressione che un po’ d’amaro in bocca resta, dopo.

Questo “passo in avanti”… onestamente io non lo vedo.

Seduto qua in cortile a pochi kilometri sotto l’equatore, con bel sole tutto naturale, lascio scorrere i pensieri, e cerco di leggerli, e…comunicarveli.

Ho visto una scenetta che mi ha attirato l’attenzione e mi ha interrotto la lettura d’un articolo su Il Copernico di Leopardi; non conoscevo questi suoi pensieri: mi interessano.

E’ arrivato un giovanotto in moto, ha in mano una bottiglia vuota di plastica, é chiaro che cerca benzina; Mathias e Katembo ne vendono ogni tanto alla “cooperativa”, qui sull’angolo, nella stanzetta di 2m x 4, il nostro supermercato.

La stanzetta é chiusa, il che vuol dire che sono andati nei campi.

Il giovanotto posteggia la moto e si mette a dar due calci al pallone con cui stan giocando alcuni ragazzini.

Non é un extraterrestre, ma vive anche lui in questo mondo: ovviamente in un’altra società.

Provate ad immaginare ,

Voi arrivate ad un distributore di benzina e vedete un uomo che tutto felice sta palleggiando un pallone con alcuni ragazzi, in attesa che arrivi il benzinaio e gli apra la porta per pagare. Ha un bella cravatta, e la valigetta ventiquattrore in macchina, e dà volentieri due calci al pallone.

Lo prenderesti per un matto ? un anarchico ? uno che non ha i piedi in terra ? oppure uno che semplicemente vuole un’altro tipo di società e fa qualosa per farlo capire ?

Oppure una domenica mattina andate in montagna e vedete il padrone del supermercato che si gode il sole assieme al suo magazziniere e alla famiglia della commessa….

E’ così irrazionale pensare che tutti possiam far le compere in settimana, unicamente per dar la possibilità ai commessi di riposare come riposiamo noi ??

E fare un piccolo segnale, per dimostrarlo …

Con d.Aldo, un giorno siamo andati al « buciardin », per il pranzo. Finito di mangiare, siam passati al bancone del bar per un caffé. Un signore sconosciuto che troviamo lì appoggiato dice con prontezza « due caffé. » ! A me sembra d’aver capito che c’è qualcosa di nuovo; d.Aldo se ne accorge quando vuol pagare ed il signore …sconosciuto, dice con tutta semplicità… « ve lo offro io, oggi è la mia festa ! » ; felicissimo lui più di noi. Noi e gli altri che avevano già subìto la stessa sorte, semplicemente meravigliati !

Una società …diversa, dove non tutto si può pagare, e non tutto si deve pagare.

Incontrare una persona che esce dagli ingranaggi, e non ha paura di cantare fuori del coro: é una boccata di puro ossigeno !

Api o passerotti.

Tokio o Reggio Emilia.

Sabato mattino ci siamo svegliati con gli spari a Bunyatenge. Scontro tra maimai mazembe e nduma. E poi una giornata tranquilla iniziata con l’assemblea Eucaristica.

Ieri sera dinuovo spari. Tanta gente in fuga, sotto la pioggia, passeranno la notte sotto gli alberi; un centinaio qui sulla collinetta e nelle stanze, strapiene. E poi una notte e mattinata tranquilla.

Paure e serenità riacquistate si alternano.

Così è il nord Kivu, così il Congo, lontano dai riflettori.

500.000 a Barcellona.

Un centinaio qui…in casa.

Non diciamo che non abbiam paura.

Stiamo e camminiamo insieme. Con Lui ed anche con voi: sentiamo che c’é e che ci siete.

padiri G

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