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SEGNALETICA

Cerco di dirvi in poche parole la situazione.

A Butembo, dove vive un milione di persone, una banda chiamata kasuku, attacca, distrugge, violenta… da mesi, tutte le notti; le autorità non intervengono: incapaci? complici?

Nei dintorni di Beni i gruppi nalu, non ben definiti, presenti da oltre due anni, ogni tanto riappaiono; assaltano villaggi inermi e massacrano mamme e bambini. con macete ed asce.

A Bunyuka da oltre due mesi sono stati rapiti due sacerdoti, Kipasa e Akilimali; non se ne sa più nulla. In moltissime missioni i sacerdoti non osano più passar la notte in casa.

Qui da noi; queste ultime tre o quattro settimane (non riusciamo più a calcolare il tempo); dopo un po’ di sparatorie, si succedono giornate serenissime ed altre piene di paure; una piccola notizia può diventare un allarme che non ti lascia più dormire.

Una sessantina di ribelli nduma si sono piazzati a Bunyatenge, due km da Muhanga, in linea d’aria . Un’infinità di gruppi armati, pro e contro le forze governative, si scontrano e sparano… Avviene così in tutti i villaggi della zona, Nord e Sud Kivu.

Per favore non permettete che si dica… guerre tribali.

Tutti sanno, devono sapere, che le enormi ricchezze del Kivu, fuggono di qua, ed arrivano nelle economie del Nord e dei paesi vicini. E' per questo che qui si combatte.

Risultato: qui a Muhanga più di 2/3 delle famiglie son fuggite in foresta, a Bunyatenge sono scappati tutti.

Oggi a Muhanga la maggior parte son rientrati; ma a scuola si sono presentati circa 400 ragazzi, su 680. A Bunyatenge una novantina di scolari su 900.

Oggi riesco a raccontarvelo solo così.

Non ci sono le bombe della Siria, né l’uragano di Portorico;

Ed anche chi guarda …in superfice non vede la grande tragedia.

Ma voi pensateci un po’ sù, ed immaginate. Pensate semplicemente due scene:

- la notte sotto gli alberi, coi bimbi, e piove…

- la capanna abbandonata ed i fagotti buttati là, sperando che nessuno li trovi

Un giornalista riempirebbe paginoni, se volesse.

Il mondo, quasi tutto, sceglie il silenzio.

Eppure qualcuno é venuto fin qua per passare un po’ di giorni insieme.

Un cartello di segnaletica stradale è un piccolo triangolo di lamiera, con un po’ di colori.

Oggi è impensabile mettersi su un’autostrada….ignorando i segnali. Anche se c’è chi non ne tiene conto, e chi addirittura li imbratta e li demolisce…: ci va di mezzo la tua vita, e anche quella degli altri.

Nessuno può oggi imbarcarsi sull’autostrada della vita senza guardare i segnali, ne va di mezzo la vita: la tua e quella degli altri.

Tre gruppi di amici son venuti in Africa in questo periodo, con uno scopo preciso; da Massa e Torino, da Milano, da Asti e Massa ancora. Anche a nome di tutti voi che per vari motivi non avete potuto.

Venire a Muhanga è un gesto concreto, piccolo, ma anche un segnale molto profondo, per il mondo d’oggi.

Stefano è anche andato nell’orto, ha raccolto un po’ di fagiolini per il pranzo; d’altronde li aveva piantati lui due mesi fa.

Federica le mattinate le ha passate al nostro.centre hospiatlier .

Ma dire che loro sian venuti qua per questo sarebbe minimizzare totalmente il loro viaggio, anzi sarebbe non averlo capito.

Katembo, Luisa, Janvier, Prosperina…. invece glielo hanno ripetuto più volte: ” venire da noi in questi tempi, di paura e di fucili…, sappiate che ce ne rendiamo molto conto che cosa sia: vi ammiriamo e specialmente ve ne siamo tanto riconoscenti, GRAZIE ! ci date speranza e coraggio, non cerchiamo nient’altro che questo”.

Stare insieme qualche giorno, fare il viaggio insieme.

Valori, messaggi, segnali !!

Pur sapendo quanto sarà duro… lasciarvi, domani mattina.

padiri G

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