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"io vengo con te"

Ultimamente vi dicevo che la nostra situazione a Muhanga è diventata più tranquilla, cioé: posso e potete venire e ripartire con animo più sereno. Non vi inganno.

Chi parte per venire in Africa, per trascorrere un po’ di giorni con noi, non mette a rischio la sua vita, più di colui che lì esce di casa e si mette in viaggio sulle strade asfaltate.

Qualcosa è migliorato.

L’altra mattina son salito sulla collinetta che sta difronte a casa.

Alcuni momenti di preghiera mattutina insieme, la Messa con un bel gruppetto, amici semplici e coscienti di questo gesto profondo.

Usciti dalla sala-chiesa scendiamo, ed ognuno prende la sua direzione con calma, ognuno ha il suo programma; come fate anche voi.

Certo, qualche differenza c’é. E’ normale (!?), ormai lo sappiamo.

Per esempio, qui nessuno guarda l’orologio e nessuno corre, neppure io.

Ma tutti viviamo l’oggi, l’incontro con la vita, dentro la società che abbiamo attorno: tante differenze e tante cose in comune.

Sulla strada io resto…in coda.

Tre bimbi mi aspettano, mi prendono la mano. Intavolo io la conversazione:

- “E voi…, dove andate?”.

Kahindo, una bimbetta più vispa degli altri risponde subito

- "mimi nakuja na wewe…" io vengo con te! resto con te.

Nulla di più semplice ! e nulla di più grande e serio.

Vengo con te! …qualche minuto - tre settimane - un mese.

Mi viene in mente quand’ero studente in seminario: al mattino prendevo un libretto blu rilegato, leggevo, chiudevo gli occhi e cercavo di fare la meditazione.

Oggi mi basta aprire gli occhi e guardarmi attorno, c’è tanto da meditare! senza spostarmi di un kilometro e senza cercarmi il bravo conferenziere di turno.

Pietro, Myriam, Rossella, son già rientrati sulle strade asfaltate; con l’orologio al polso.

Giorgio e Diego, anch’essi con gli occhi sull’orologio e sul calendario, stanno per partire da Pinerolo ed arriveranno qua il 22.

Altri si preparano.

Con molti di voi siamo ben collegati: telefonate, messaggi-watshap, foto, notizie….

Ci sforziamo di mantenere questi gesti positivi e spontanei, senza cadere in quelle tortuose complicazioni, che a volte travisano anche un semplice saluto: frutti di società sofferenti e frustrate.

La TV francese la settimana scorsa ha ripetuto più volte la notizia del villaggio di Kokola, vicino a Beni: dieci bimbi, mamme e giovani trentenni, massacrati a colpi di macete, la notte tra martedì e mercoledì; e trasmetteva anche il video, senza annebbiare ipocritamente i volti di quei bimbi.

Oggi la TV francese parla di Mabasele, Oicha...: sabato 8 , ieri 6 .., vivevano nel loro villaggio ... massacrati !!

sempre nei dintorni di Beni.

Hanno massacrato anche 6 pigmei, le persone più innocue ed innocenti di questo mondo, fuori da tutti gli intrighi, trucidati freddamente, senza nessun motivo politico o religioso …

E’ da oltre due anni (!!) che ciò avviene !!!

puntualmente ogni settimana, in un silenzio colpevolissimo.

Oggi sono in TV, ma è raro che qualche TV (e non solo le TV ! ) offra un briciolo di attenzione.

E c’è pure l‘ebola. La situazione è sotto controllo, anzi si sta finalmente spegnendo; comunque è un’ottima occasione per sperimentare un nuovo vaccino della casa farmaceutica americana.

Milioni di dollari buttati qua...; non sono i soldi che mancano, nel mondo.

Anzi son proprio quelli che inquinano tutto: tutti ne han bisogno - in pochi li possono manipolare - strada corta per risolvere tutto - alla fine il rischio é di ...inginocchiarsi (per usare una parola pulita).

Ne sappiamo qualcosa anche noi in questi giorni, coi progetti di Tuungane e di Kanyabayonga.

La convivenza di queste notizie è il nostro Kivu.

E’ giusto dire che “siamo più tranquilli”? …unicamente perché certe cose non sono visibili nel nostro villaggio, oppure perché sono distanti 6.000 kilometri.

In Italia ho seguito conferenze molto interessanti e frequentate; ma, in quella sala, era come se questo mondo non esistesse.

C’è chi è semplicemente distratto.

E c’è chi sceglie accuratamente le notizie (altre) da trasmettere .

Mons. Piergiorgio (il mio vescovo messo in pensione se n’è venuto in Burkina Faso) l’altra sera mi ha telefonato, era molto allarmato e addolorato… ; lo sapete anche voi che cosa sta accadendo in Burkina Faso.

Il nostro caro Piero è morto, uno dei pionieri di Modica. Un vuoto difficile da colmare.

MariaGrazia e i figli cercan di riprendere coraggiosamente la vita in mano, la loro e la sua: ed i bimbi di Muhanga, con le due manine protese accolgono quel gesto vivo, mani che accolgono e mani che offrono: e Piero resta con noi.

Anche Janvier è rientrato nella casa del Padre: uno dei pionieri di Muhanga.

Anche Ciano è passato all’altra vita: uomo buono, amico attento, ponte tra Africa e Italia: basta tanto poco per dire che il mondo è più grande del nostro cortile.

Fiori che cadono e fiori che nascono.

Credo in quella frase detta da Gesù: “sei stato fedele nel poco che ti ho affidato… ora, il mondo è tuo, la vita ti appartiene”!!! . (Luca 19)

Sulla strada che passa qua sotto anni fa abbiam costruito una piccola oasi, qui la chiamiamo “Lourdes”, un po’ come i numerosi piloni campestri che i nostri nonni costruivano nelle campagne e nei paesi.

Tre anni fa qualche fanatico profanò la statuetta della Madonnina.

Tre settimane fa alcuni bimbetti giocherellando han fatto cadere la nuova statua, che s’è rotta.

Nel frattempo anche le ragnatele dimostravano un po’ di trascuratezza…, eh sì, capita anche in Africa.

Stamani abbiam rivitalizzato i nostri segnali.

Verniciate a fresco le tre scritte:

MAMA MARIA

… mamma Maria

UTUSINDIKIZE SHAMBANI

…accompagnaci quando andiamo ai campi

UTUCHUNGE TUNAPOBAKI KUMUNGINI

…custodiscici quando restiamo nel villaggio

Dio resta con noi! lo crediamo e ne abbiam la prova.

Lasciatecelo dire, senza paure, senza vergogna e senza che nessuno si senta offeso.

E lasciatemi dire anche questo: se i champs Elysées e la tour Eiffel e la TV francese fossero liberi, e rispettosi della altre culture, e fedi come lo é il nostro piccolo crocevia di Muhanga... il mondo sarebbe sicuramente più bello.

padiri G

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