C’é un domani

Domani è Pasqua.

Martedì abbiam fatto un festoso pranzo con circa 1300 bimbi seduti qui in cortile.

Federica, infermiera di Asti è venuta a trovarci, stamattina mi dice «  é troppo poco, un mese …».

Il camion che era fermo da quasi due mesi, ha già fatto quattro viaggi per trasportare la legna delle mamme.

Dal dispensario tre bimbi son tornati a casa, e due bei bimbi sono nati.

La sala operatoria é quasi terminata, questo dà tanta gioia e speranza, perché ce la siamo costruita mattone per mattone e forse avremo la possibilità di fare anche qua dei piccoli interventi urgenti.

Alcuni segni di vita, anzi molti segni di vita.

Qualcuno potrebbe dire : e beh …?

Qualcun altro dice: bene ! un po’ di fortuna finalmente; càpita! il caso…

A noi piace dire : la vita non si spegne, riprende, alla fine vince sempre, al massimo si assopisce: ma la vita è la parola finale.

Càpiti tutto quel che si vuole. Che me ne accorga o non me ne accorga. Checché se ne dica; domani é Pasqua.

C’è stato il venerdì santo; sì, la croce c’é e anche la morte. Ma che cosa é questa nostra morte ?

In questi giorni é arrivato il morbillo. I nostri bimbi sono stati tutti vaccinati, ma abbiamo moltissimi bimbi che dai dintorni si sono rifugiati da noi, ed il morbillo é entrato con tutta la sua violenza senza scampo, una quarantina sono stati ricoverati in dispensario.

Quattro bimbi sono morti, anche un bambino di Maria. Maria, una giovane e dolcissima mamma, che sa sempre sorridere , é ricoverata anche lei, é dimagrita molto. Di notte il marito Mumbere di corsa ha portato al dispensario il bambino con febbre alta, troppo tardi. Quando Concetta le ha dato la notizia del suo bimbo, lei ha sorriso, sembrava che non avesse capito bene, che non se ne rendesse conto, e allora Concetta non ha insistito…, dopo qualche minuto Maria fa un lieve sorriso : sasa Mungu anamchunga – adesso Dio me lo custodisce ; aveva capito benissimo, s’era preso un minuto per … andar oltre e non perdere il suo sorriso .

Il pranzo dei bimbi l’abbiam fatto martedì; preparare da mangiare per 1300 bocche che hanno fame, non é così semplice e noi vogliamo che a Pasqua, anche le cuoche riposino e facciano festa.

Sabato santo.

Nel silenzio di oggi c’è già tantissima attesa.

Tutti noi aspettiamao qualcosa di grande, e questa serata del sabato santo ne è un bel segnale.

Domani è Pasqua. Pasqua per tutti.

padiri G.