E POI ???

Desideravamo anche noi essere presenti in Sicilia.

Lo sappiamo che il tutto era stato preparato in relazione al nostro rientro in Italia, anch’esso programmato e molto desiderato.

Invece, quel che ci sembrava un piccolo contrattempo è diventato di giorno in giorno una pesantissima situazione. E non sappiamo quando ne usciremo.

Senza togliere nulla alla gravità del virus, ci troviamo difronte all’ennesimo esempio di violenza: all’Africa si impongono regole e atteggiamenti creati per il mondo-nord, e che non han quasi nulla vedere con la vita concreta dell’Africa, specie nei villaggi, che sono molti e conservano meglio la genuinità africana.

Bisognerebbe dire anche questo ogni tanto.

Un grazie a coloro che si sono trovati, a nome di tutti. E’ stato un impegno non da poco, nonostante che la Sicilia resti sempre una bella meta turistica, e non solo.

L’Italia è lunga, percorrerla tutta è impegnativo: e purtroppo dobbiamo dire che non tutti possono.

Guardiamole queste foto, volti e luoghi: anch’esse sono un bel messaggio.

Muhanga è un villaggio; riassume e comprende:

altri luoghi: Lukanga, Modica, Pinerolo,…Nichelino, Massa, Roma,…

un vissuto durato una cinquantina di anni

un’esperienza missionaria, tra le tante

E quindi:

relazioni nuove e visibili, anche con L’Africa,

sullo stile di Francesco, che non si accontenta di scrivere belle parole, ma:

ti telefona e chiede come sta tuo figlio,

sulla piazza, ai turisti dice di non dimenticare la Siria

ti fa una visita sul posto, dove ci sei tu..

si congratula col medico che ti cura…

ti regala il suo zucchetto…. segni, segni, segni, visibili, chiari e nuovi, piccoli e grandi.

Muhanga, negli anni si è costruita un volto, ed oggi ci appare con più chiarezza.

Alcuni principi base li avevamo presenti fin dall’inizio: ma il messaggio ed il volto attuale non l’abbiam prefabbricato a tavolino, lo abbiam costruito, cammin facendo, spesso anche senza esserne completamente coscienti.

La lettura retrospettiva sorprende e meraviglia noi stessi.

*Coscienti di essere piccoli, abbiam voluto essere una risposta alle attese del nostro tempo; non una semplice ripetizione di modelli validi per altri tempi e altre attese.

Sia come testimoni del Vangelo, sia nel campo del cosiddetto sviluppo.

*Coscienti delle innominabili ingiustizie ed errori commesse dagli europei in Africa nel passato (ed ancora nel presente), abbiam voluto essere altro: un oggi che prende le distanze da ieri.

Amicizia, non racchiusa in schemi, né gridata nel microfono.

Ma espressa con gesti studiati-voluti-scelti :

- stiamo qui con voi, non per fare un progetto, ma per esser presenti

- siam comunità, una “famiglia” (diversa) tra le famiglie

- in Italia vi diciamo “vieni a trovarci”:

e voi venite! la vostra visita fa parte del nostro esser qua

lettere, whatsapp, famiglie gemellate, …

insieme facciamo l’ospedale, la centralina elettrica, la strada

Senza scopiazzare l’ “Inga 3” di Kinshasa, o l’Ospedale maggiore di Goma,

e senza voler demitizzarli…,

quello che prima chiamavamo “progetto”, per noi é stato un momento di vita del villaggio, vissuto insieme.

Per noi questo era un modo di diverso di relazionarci.

In Sicilia vi siete chiesti, e ce lo chiediamo:

VOI: - che venivate qua regolarmente,

- al telefono e con internet comunicavate

- avete lavorato per la turbina, l’ospedaletto, la strada

- avete pagato e cercato soldi per il pranzone, la papetta del mattino…

NOI: - che rientriamo, per non diventare …un peso, qua.

A quest’ INSIEME che è stato Muhanga, Waibraimu Muhanga,

e che oggi si trova in curva, in un cambio di marcia,

vogliamo dare una veste, una coperta che ancora

ci tenga insieme, ci rivitalizzi e ci riscaldi?.

Associazione ? Onlus ?

ecco le domande fermentate nell’incontro siculo

…continuità a Muhanga ???

che non è solo continuità della turbina o dell’ospedale

(a quelle ci pensiamo di qua, e da tempo)

…vivacità e visibilità in Italia,

in questa nostra Italia

assente, distratta, ripiegata su se stessa ???

padiri G