IL CIOCCOLATINO DI DIO
- giuseppeaurea
- 31 mag 2010
- Tempo di lettura: 1 min

“Magloire”, è il figlio di un soldato.
Oggi è arrivato pimpante come una pasqua, “ciao Giovanni”.
Dove sei stato? è giorni che non ti vedo.
Lassù ! e mi mostra un gruppo di capanne, “sto con la gente…”

Non sa come e perché è nato; solo Dio lo sa.
Ma sta bene nella sua pelle.
Sta un po’ meno bene in quei grossi pantaloni e stivaletti; almeno così la penso io.
Più grossi di lui, fuori misura…. Fatti da altri e fatti per altri. Come tutto, qua in Africa.
Ma lui se la toglie bene anche in quelli.
Chi glieli ha messi pensa di avergli fatto un gran bel regalo.

Un simpaticone, un rubacuori.
E’ sicuro! senza di lui Muhanga sarebbe meno bella.

Anche lui, bel simbolo dell’Africa.
Vestita a piacimento altrui: adattata, schiacciata, adornata di tutto, e da tutti:
bagagli, abiti, pesi, persino ornamenti; ciò che gli altri han deciso che le servono…
Ma lei cammina, vive, si fa il suo spazio.
“Magloire” vi ci sguazza dentro, sono solo io che osservo e che faccio tutti ‘sti ragionamenti.

LA VITA, nella sua sostanza e forza ! quella che scorre e scivola in mezzo a tutti i grovigli…: e sarà vincente.
Ne son convinto: in Europa e qua in Africa, tutto me lo dimostra.

Intanto la costruzione della chiesetta di Bunyatenge prosegue bene.
Lunghe e faticose corvé di sabbia… e mattoni; ma tanta fierezza di costruirsi la propria “casa”,
accompagnati da sinceri amici.
Probabilmente la dedicheremo a S.Giorgio.
Padiri G.
Comments