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IL MONDO NON L’HO FATTO IO


Anch’io, in questi tempi ho voglia di comunicare, sentire gli altri, parlare con gli altri; stando più ritirati pensiamo di più.

Fa pure del bene uscire da quel bombardamento di numeri (inutile - dannoso) che le TV ci passano in ogni telegiornale

PRIMA ci raccontavano che:

- il PIL o la borsa di NewYork da 1,7 passava a 2,9;

- 35 gradi a Honolulu, 13° a Helsinki, e 17° a Milano.

ORA ci raccontano di:

- 754 morti, 2.437 guariti, più i contaminati.

Numeri, numeri, numeri….

Mi chiedo sempre di più che cosa ha in testa e dove vuole arrivare chi prepara questa zuppa quotidiana.

Non è a caso.


Intanto riapriamo il blog.

Nel blog entra chi vuole; lo apriamo solo se ci interessa, non forziamo nessuno, né disturbiamo chi non vuole esser disturbato.

Cerco sempre una scena, un fatterello, da raccontarvi, che mi dia spunto per captare la voce e la vita di qua. Lucciole viventi che rendono viva la foresta di notte, ne è piena l’Africa, e ne è pieno quel librone “Muhanga, parole e storie…”.


A me piaceva tutto quel lavorio di preparazione, copia-incolla-sposta…metti una foto qua, una là; mi sentivo in comunicazione con voi, parlando appunto di cose che ci interessano.

Ma ora nel blog non riesco più ad entrare.

I miei limiti tecnici mi han bloccato.


E poi cerco ma non vedo più tanto: son diventato cieco? oppure solo … disincantato?

Per fortuna mi vengono in aiuto tecnico Giovanni da Ragusa e Giuseppe da Rossano; più gli stimoli di Piero G ed Elia.


Proviamo! Però non lasciatemi fare il monologo: qualche commento ci aiuta di più.


Lo sappiamo! la società, la vita, qui in Africa non è assolutamente come lì, in Europa; prima del virus e neanche adesso.

L’Africa non è (e non lo sarà mai!) come l’occidente, l’Africa è ricca, ma non si comporta e non fa parte dei paesi ricchi.

Inoltre, l’Africa di Goma e Butembo non è l’Africa di un villaggio. E come Muhanga ci sono migliaia e migliaia di villaggi.

Questa è la premessa.



Ho qualche foto: alcune di “prima”, altre di “adesso”, indovinatele voi.

Quel che vedo qui in cortile, e nel villaggio, non è cambiato molto: non posso fare foto di strade deserte o la fila davanti al supermercato; la gente va ancora nei campi, bimbi ed adulti col bidoncino alla fontana, cerca e spacca la legna per cucinare…, mercatini, giochi.




Un assalto gigantesco come questo del virus, in passato c’è già stato, e ci sarà ancora; chissà quante volte la gente ha vissuto quel che vediamo; ma la società di lì era molto diversa.

Qui probabilmente viviamo ed affronteremo ‘sto mostro, più al ritmo del passato.



La vita che ci circonda per il momento non è cambiata molto.

Ma noi che vi sentiamo e seguiamo di più le informazioni ufficiali siamo molto più ansiosi e tormentati.

** Unici segnali visibili:

anche a Muhanga, niente scuola, niente liturgie di gruppo.

Il nostro (!?) governo, ed anche i vescovi, ripete quel che dice Macron a Parigi o Trump a NewYork (con un po’ meno di enfasi): ennesimo esempio di fotocopie; frutto d’un mondo dove qualcuno continua a credere d’aver la soluzione (sua) valida ed uguale per tutti e per ovunque, anche se il contesto è totalmente diverso .

Cosa non si fa, solo per far contento che ha in mano i soldini !

Però, siamo informati! sappiamo!



Si sente, ed anche le gente se ne rende conto, … si respira un’aria surreale.

Cosa sarà tra poco?

Eh sì, siam preoccupati.

Per il momento anche noi dobbiam annullare il programma del rientro, aeroporti bloccati!

Un francese è comunque arrivato a Goma; é ora in quarantena all’hotel: han dovuto dirglielo.

Ieri un pulman carico di “wazungu”, (tutta gente che conta) forse accompagnati dalle autorità, arrivati da chissà dove, circolava per Kinshasa (dei veri pasqualini!).

Per fortuna s’è mosso un gruppo di taxisti in moto: li hanno bloccati.

Ma si può?

Due commercianti , arrivati da Dubai, ce lo han portato fin qua a Beni….



Molte riflessioni e molti interrogativi non sono più “riservati a…”; se ne parla tra amici, nelle scuole, ed anche qui! ed è un bel segno di maturità:

- non siamo molto in regola, e neppure molto in gamba, nella custodia di questo mondo che Dio ci ha messo in mano;

- le basi su cui poggiano le nostre società (economia, mercato, banche…) traballano e tanto! non tengono, van cambiate senza aspettare! Non possiamo più accettare in silenzio molte scelte che i nostri governi hanno fatto.

- costruiamo e vendiamo armi – soldi, tolti alla salute e alla scuola, passano per la difesa. Non toccare le fabbriche di armi, anche in questi momenti, vuol dire che proprio non vogliamo capire !

La scossa di questo terremoto del virus, ha fatto crollare tate sicurezze! Non siamo poi così tanto capaci e sicuri e potenti, ...da soli.



Anche qui a Muhanga ci rendiamo conto che ci sta arrivando una grande lezione, da questa batosta:

- la nostra bella terra: è un granellino di sabbia nel grande universo che ci sta sulla testa. E l’uomo (anche quello che si sente capace e potente) fa bene a ricordarselo, sempre. Siamo piccoli e fragili.

- il mondo è un meraviglioso orologio! ma non basta avere i soldi per dire e fare ciò che voglio. Ed anche questo non dobbiam dimenticarlo!



I nostri “capi” han molto da fare in questi giorni per dirigere la baracca: lasciamoli un momento!

Ma dopo, no!!

Nessuno di noi piccolini ha il diritto di tacere queste cose: né io, né il New York Times, né i bollettini parrocchiali né i predicatori …in streaming.

Questo è un semplice assaggio.


Buona Pasqua, vera ! 

Vita radicalmente rinnovata , e non solo un ritocco.

Risurrezione: attesa e regalata ed anche voluta e cercata, ora .

Per tutti. ma prima …gli altri!

padiri.G

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