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JE SUIS… chi ?

  • giuseppeaurea
  • 14 gen 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Giovanni il Battista era una voce che grida nel deserto.

Noi oggi siamo delle voci che devono gridare in un vociferare immenso.

Tutti gridano, tutti danno sentenze, tutti voglion dirti quel che devi fare o non fare ; tutti ti vogliono incanalare e se non canti secondo le direttive del corista son pronti a linciarti con sentenze e anche insulti. Il tutto per difendere la libertà di parola e contro le intolleranze e fobie.

Ho ringraziato Christian che scrive quel che pensa, fuori del coro; e lo faccio anch’io, assieme ad altri; la mia non è una tesi studiata e rifinita attentamente ma pensieri messi giù a caldo, dal centro dell’Africa.


CONGO 2a 220 15-02-57

A Parigi non sempre si sa cosa capita nella foresta del Congo, ma nella foresta del Congo si sa che cosa è accaduto a Parigi, e questa è già una differenza.

Con  Christian dico anch’io : « non sono charlie », assolutamente no ! Che cosa voglio dire con questa frase ?

** Anzitutto insieme a tutti condanno senza il minimo indugio quella sparatoria e quei massacri nella stanza del giornale « charlie hebdo », gesti di violenza assurda, inaccetabile ed inconcludente. Come condanno i massacri che in questi giorni si fanno qui a Beni. Non c’è il minimo dubbio.

** Ma poi aggiungo che gerti gesti di violenza che oggi purtroppo sono in aumento non nascono a caso; sono reazioni e conseguenze di certe situazioni. Lo studiavamo in filosofia ed anche in fisica che ad ogni azione corrisponde una reazione…


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** Giustamente si fanno molti dibattiti in TV e riflessioni, e questo anche per aiutare tutti a riflettere . Secondo me peccano spesso di incompletezza.

Che ne pensi tu di un medico che ti fa subito una potente iniezione e grida con te contro il dolore che soffri ?   Se quel medico non ti fa una diagnosi seria sulle cause della tua malattia, tra una settimana ritornerai da lui dinuovo malato, o probabilmente … peggiorato.   Stiamo molto, ma molto attenti; qui ci troviamo esattamente nella stessa situazione. L’impegno che mettiamo nel cercare onestamente la causa di tutto questo è troppo poco (almeno così appare) a confronto con l’impegno che si mette, e si proclama, nel cercare iniezioni da fare urgenti e drastiche.

Ripeto, questo terribile morbo ch’è il terrorismo non è un semplice fungo velenoso, spuntato per caso. Le società dei paesi potenti devono interrogarsi !


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** Certe vignette di charlie hebdo non sono una divertente risatina. Prendete alcuni di quei fogli e guardate quelle vignette; io ne ho viste alcune che toccano la mia fede di cristiano. Il mussulmano giustamente si sente offeso e ferito nel suo cuore; anche io cristiano mi sento ugualmente offeso e ferito; ed è così per l’indu, il buddista, l’ebreo…. tutti ! questa è violenza, ingiustizia gratuita, anzi… ben pagata.

La satira ce l’hanno insegnata Orazio, i romani, prima ancora che nascesse il piccolo asterix. Quella di ebdo spesso è insulto, spregio, risata indecente sui valori delle persone in carne ed ossa e spirito: sì, io non sono solo un insieme di carne ed ossa .

** Nel passato, Churchill definì Gandi un poveraccio scheletrito e nudo, avvolto in un lenzuolo (satira all’inglese); la storia ha già dato il suo giudizio: oggi Churchill è morto, Gandi è vivo; Gandi ha un seguito, Churchill …non so.


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** Quante risate ci han fatto fare Charlot, Stanlio e Olio, Macario … non avevano bisogno di ricorrere a insulti o a parolacce volgari; quelli erano artisti, comici ed anche satirici, nè succubi alla censura nè pecoroni.

** Quante risate fanno e fanno fare i nostri ragazzi africani, i pigmei, gli indios.   Ci sono anche qui i kalasnikof e le mitragliatrici, che ammazzano selvaggiamente come a Parigi, sotto silenzio.   Dalla nostra diagnosi, qui la causa e ben diversa: si massacra per prendere l’oro ed i diamanti non per una salutare risata o satira; oro che va ai paesi potenti, che difendono i propri interessi : questo linguaggio è corrente.


marco 07 151

Postilla:  oggi l’Africa, l’Asia, l’America Latina hanno il diritto di dire la propria idea.  I governi africani  l’hanno il diritto di fare leggi proprie della cultura e di difendere i valori africani, senza legarsi necessariamente ai modelli  dell’occidente, e senza esser tacciata  come dei …poverini ancora da civilizzare .


bimbe già grandi mini copia 2

A quel giornaletto chiediamo anche noi, un po’ più di rispetto e dignità per tutti.

                      padiri G

 
 
 

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