Malembelembe
- giuseppeaurea
- 14 mar 2011
- Tempo di lettura: 1 min

Michelle con l’amica Gloria.
Oggi verso le 17 l’’ho incontrata uscendo dalla cappelina, vicino alla grande sala; si trascinava un grosso fascio di foglie secche del bananeto, le malembelembe.
– Le stai portando a casa ? per chi sono ?
Lo so a che servono, ce n’é in tutte le capanne : avere un letto é un lusso, ed ancor più un materasso ; in ogni capanna al massimo ce n’é uno o due ; per tutti gli altri le malembelembe, distese per terra.
E Michelle oggi si é procurata da sola tutto sto ben di Dio: letto, materasso, stuoia.
– Sono per me !
E me lo dice con la fierezza d’un americano che ha tutto quel che gli bisogna.
Non solo, ma poco dopo mi ha raggiunto sulla collinetta mentre telefonavo ; aveva in mano una patata bollita ; se la sbucciava e mangiava come se stesse seduta nella più bella pizzeria. Ovviamente dividendone un pezzo con Gloria.
E così ho visto anche la sua cena.
Siamo a marzo del 2011.
Le radio e TV trasmettono la tragedia del Giappone. Un tremolio della terra sotto l’uomo superorganizzato. Centrali nucleari in fusione.
Parlano pure di Gheddafi che butta bombe sulla sua gente ; mentre la comunità internazionale usa prudenza e rispetto : …potenza del petrolio !
Ho chiesto a Michelle se veniva che la facevo una foto.
Da trasmettere a voi.
Non posso chiudere la settimana fingendo che Michelle non esiste.
Non mi basta conoscere e sapere quel che le TV mi han preparato.
Padiri G.
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