NATALE : una realtà con tanti volti.
- giuseppeaurea
- 1 gen 2011
- Tempo di lettura: 3 min

Confezione natalizia, con fiocco: regalo di Gesù Bambino.
Natale con “i tuoi”: cioè con quelli che tu scegli come tua famiglia: non perché te lo dicono gli altri, o perché fan tutti così, e neppure per escludere altri; ma per una priorità scelta, voluta, cosciente.
Per questo son rientrato a Muhanga; ma anche perché ci sia qualcuno qua a nome vostro: so che è vostro desiderio.
Anche per questo motivo son venuti Mario e Marinella, ritornati dopo il loro primo viaggio del ’74, questa volta con il figlio Mattia e Marta. E, per la quindicesima volta, Elia; non c’è bisogno di precisare che anche per lui “i tuoi” siamo … noi.

Proprio stamane, nell’incontro coi genitori, Mario ha chiesto “venendo nelle vostre case con il nostro visibile bagaglio di ricchezza e di occidente, non rischiamo di essere una presenza pesante, che disturba?”. Mamma Luisa gli ha risposto: “noi vediamo quel che fate, sappiamo bene che cosa significhi per voi venire in queste situazioni brutte: la vostra visita, a Natale, non è una visita qualunque: è un messaggio, e noi sappiamo leggerlo molto bene.”
Appena arrivati ci siam subito incontrati con la realtà di Muhanga: un nuovo gruppo dell’esercito fardc, quelli noti come “i duri”, si era appena installato sulla collina; e la tensione la si toccava in ogni angolo; di conseguenza, i ribelli maimai si eran ritirati sulla collina di Bunyatenge.
Dopo due giorni si sono incontrati qua sotto la nostra tettoia: “dobbiam parlarci…, il ricorso alle armi è l’ultima strada, non abbiam intenzioni cattive” (veniamo a sapere dopo che invece le avevano proprio le intenzioni: dovevano attaccarli, sloggiarli…)

Il pensiero é nato a Nichelino, ma anche a Modica e Siracusa: come possiamo gestire meglio l’aiuto delle famiglie gemellate ? la risposta è subito diventata gesto: giovedì ogni famiglia si è portato a casa un bel fagotto di riso, un sicuro e piacevole pranzo di Natale, ed anche dopo.

Ed eccoci alla veglia di Natale. Tutti attorno al fuoco: abbiam pregato, abbiamo riflettuto sulle nostre attese, semplici, essenziali; come erano le attese dei pastori palestinesi a Betlemme; quando l’uomo già era capace di metter ai margini e lasciare fuori i suoi simili, e anche quel …Dio che invece vuole stare con noi.

E poi… è bello ogni tanto lasciare emergere il “bambino” che è in noi. Simona e Cristiana di Sezze desiderose , come noi, di sentire il brivido delle gioie infantili ci hanno dato gli strumenti adatti: le mongolfiere! difficile dire chi ha goduto di più, se i piccoli o i grandi ? lampade partite dall’oriente, passate in Italia e mescolate con le nostre stelle del sud, luminose, libere, innocue…

Natale a Muhanga: un prato, qualche palma ornamentale, una grande tavola, panche rudimentali, sotto una cupola di sole e nuvole che minacciano, ma alla fine il sole vince; gente vestita a festa, colori smaglianti, molti senza scarpe. Ho sentito risuonare quelle parole: “… (un uomo) vi mostrerà un grande spazio al piano superiore, preparate lì ; … ho tanto desiderato mangiare questa … con voi”.

In quella Eucaristia eravamo tutti lì, bimbi, giovani, adulti, per gustare il “Dio con noi”; sospesi tra cielo e terra; come i primi pastori, alla ricerca ed alla scoperta dei segni semplici che ci dicono “sì, Dio è con noi qua a Muhanga”, nonostante i fucili, nonostante il silenzio del grande mondo, nonostante tutto.

d. Mario è riuscito ad accontentare tutti: a Pinasca c’è stata la Messa di Natale, altrimenti sarebbe stato un dramma… (chi si è accorto che Muhanga, Bunyatenge e tanti altri stanno mesi e mesi senza prete ?) comunque è arrivato . Lui ha già la sua parrocchia, ha già il suo Brasile, … eppure ha ancora spazio per “altro”, vuol conoscere anche l’Africa: ci piace questo .

padiri G.
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