NON SEGNI DI POTERE MA IL POTERE DEI SEGNI
- giuseppeaurea
- 24 apr 2010
- Tempo di lettura: 2 min

Non è passato neppure un giorno che Antonella e Maura sono arrivate ed ecco che entrano in casa le inferimere del dispensario-maternita Prosperina, Mwamini, Anna, Vumi…..

Si siedono sorridenti e silenziose; una piccola cerimonia, hanno un regalo da offrire: una gallina.
Non ostentano nulla; non sai se sia dignità, importanza del gesto, o che altro. Sanno semplicemente che è importante quel che fanno.
La prima reazione di Antonella e Maura è di dire “tenetelo voi, mangiatela coi vostri bimbi”. L’ho pensato tante volte anch’io: noi “occidentalini” abbiamo questa reazione immediata.
Ora però lo sappiamo.
I loro bimbi…! Ne hanno bisogno, eccome ?!?! Se la sognano la gallina!
Ma accogliere un ospite, fargli sentire che è un fratello prezioso: supera anche la fame dei loro bimbi. Anche se si tratta di un italiano che di galline forse ne mangia tutti i giorni.
Un mattino a Lukanga, avevo appena finito di fare colazione, esco e mi trovo Hubertina col bimbetto avviluppato sulla schiena. Chiacchieravamo; ad un certo momento, dalla sua spalla spunta la manina con una patata bollita già rosicchiata, rivolta a me. Stavo parlando da un pò, forse potevo aver fame. Ho dovuto prenderne un pezzetto. Non so lui, il bimbo…, ma io non lo dimenticherò più.
C’è una gerarchia nei valori, e in questo la nostra Africa è una grande Maestra.
Se non imparassi un po’ di queste lezioni non so a che cosa son serviti i miei 40 anni di africa.

Questa settimana Françoise, Jeannine ed i comitati di gestione , dispensario e Asmo, sono andate a Kimbulu, per un seminario di formazione. Anche questo un bel regalo della regione Toscana, della dott. Antonella.
Clarisse, Evariste, Justin, Valinandi ed Ester, da quando i loro genitori sono morti, mangiano a casa delle infermiere. Ma ora le infermiere devono andare a Kimbulu.

Ho fatto un giro vicino alla loro nuova capanna in costruzione, in cerca di una soluzione. Ho incontrato mamma Kavugho, che porta ancora stampata negli occhi tutta la tristezza per la sua Desanges. Parlo degli orfanelli, dove vanno a mangiare….
“Che problema è?”, mi dice.

“Ho solo più due bimbi da custodire: non ho più nulla da fare… Quei cinque me li prendo io…”
padiri G.
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