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ODOR DI SPARI

  • giuseppeaurea
  • 6 dic 2010
  • Tempo di lettura: 4 min

Muhanga vuol dire “nel cielo”..

– e la sensazione che si prova di sera alzando gli occhi al cielo è proprio quella di stare a pochi metri dalle stelle,

– se poi al tuo fianco ti ritrovi un marmocchietto nero che ti fa compagnia bhè… a quel punto ti sembra davvero di stare in mezzo alle stelle.


Ma quella la ricorderemo come “la notte degli spari”.

Fin dal mattino si intuiva che quello sarebbe stato un giorno particolare.

Io ed Ale abbiamo accompagnato p. Giovanni a Buyatengue, si doveva discutere del rilascio di tre funzionari di una ONG, presi in ostaggio dai maimai,…

Era una bellissima giornata di sole, era venuto l’Amministratore da Lubero, ed era pieno di soldati sia regolari che “ribelli”, che giravano con le armi al collo, molti erano molto più giovani di me e di Ale.

Poi c’era la gente del villaggio e immancabili i bambini a dar colore al tutto; alcuni che giocavano con un pallone di pezza, altri che si limitavano a seguire ogni nostro passo. Che situazione surreale !

Non mi era mai capitato di vedere tanti bambini giocare tranquillamente in mezzo a tante armi…; ma dopo un pò si viene assorbiti da quella realtà e tutto diventa normale.

Stavamo su una collinetta a scattare foto su soldati, bambini e persino un cane, nell’attesa del rilascio degli ostaggi.


In quella serenità surreale tre sordi spari…

Tre colpi che squarciano quell’atmosfera fino ad un istante prima serena. Il terrore si impossessò in pochi secondi del villaggio e sulle facce fino a un attimo prima serene adesso vi si leggeva il panico: tutti che scappavano in ogni direzione, e noi che cercavamo di capire che cosa stava succedendo; anche il sole sembrava non scaldare più e nell’aria l’odore vivo di POLVERE DA SPARO. Un soldato si era addormentato col fucile in mano e nel sonno gli partirono tre colpi: fortunatamente nessuno colpito: un miracolo, con tutti quei bambini.

Una volta capito quello che era successo tutto è tornato come prima, come non fosse accaduto niente. I bambini tornarono a giocare, i capi a trattare il rilascio che poi avvenne e anche il sole era tornato a scaldare le nostre facce. Solo l’odore della polvere da sparo mi rimase nel naso.


In Africa si va a dormire presto; e quella sera Ale guardava un film al computer nel suo letto, io stavo scrivendo nel mio diario quello che era accaduto in mattinata… quando quella quiete fu spezzata dal rumore di quattro spari in lontananza. Paradossalmente in un primissimo momento non abbiamo dato importanza a quel rumore; vuoi la stanchezza, vuoi perchè somigliava al rumore di fuochi d’artificio. Fattostà che … rimanemmo in silenzio.

Ma mi ripresi subito, mi “svegliai”, e la testa cominciò a ragionare; e così ruppi il silenzio esclamando ad alta voce: – Ma queste so fucilate!!!. Non passa un minuto che una nuova raffica di colpi ci tirò letteralmente giù dal letto. Neanche il tempo di incontrarci tutti nel corridoio che qualcuno bussa forte alla porta. P. Giovanni tentenna prima di affacciarsi; feriti?… soldati?…

Era un papà; dietro di lui bimbi con gli occhioni sbarrati e mamme…, fagotti sulle spalle cercavano rifugio; altre  si erano già buttate in foresta.

Usciti in cortile, eccoti l’ennesimo contrasto che l’Africa ci offriva. In quegli attimi così turbolenti sopra le nostre teste si apriva un cielo illuminato a giorno dalle stelle…; talmente bello da rassicurare. La notte è passata poi tranquilla; di certo non abbiamo più dormito, ma credo sia NORMALE dopo una giornata del genere.


..ciò che non è normale è invece la MANCANZA di PAURA vissuta sulla mia stessa pelle;

non è nè coraggio nè incoscienza, ma frutto del “mondo occidentale”. Siamo abituati

– a musica a tutto volume, x  sentire quel brivido più intenso.. – a vedere film di guerre con effetti speciali, per sembrare di essere lì dentro – a produrrre adrenalina.. Poi ti capita di trovarti nel mezzo della foresta africana in piena guerriglia e invece di provare la tua giusta dose di paura che fai?

senti quel … brivido e quell’adrenalina che non ti danno il senso giusto delle cose.


Ma LA PAURA esiste.

Se non ho provato disagio quella mattina, nè con la raffica di colpi la sera…

la paura l’ho vista dentro gli occhi di quei bambini, con le gambe tremanti, attaccati alle vesti della mamma, pronti a lasciare quel poco che avevano, per cercar rifugio nell’oscurità della foresta, e magari un altro villaggio per ricominciar tutto daccapo.


La vita è tutta qua…, nel cortile della missione, tra la terra e il cielo, TRA LA POLVERE E LE STELLE, tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto, tra il bianco e il nero, tra una lacrima e un sorriso, tra tentare e sbagliare, tra subire e reagire… Da questo cortile puoi toccare il cielo con le dita, ma può anche colpirti una raffica da un momento all’altro lasciandoti come ultimo ricordo quell’odore di polvere da sparo. Ma solo se acquisisci questa consapevolezza saprai muoverti su quel cortile senza paura.  L’essenza della vita sta tutta lì.

E’ vero Christian; e spero che saprai muoverti anche nelle vortice della tua città.


 
 
 

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