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ORO CHE INCATENA

  • giuseppeaurea
  • 22 gen 2013
  • Tempo di lettura: 2 min

E’ quasi mezzogiorno, domenica.

Una motocicletta arriva da Bunyatenge con tre giovanotti : il conducente, un accompagnatore, ed in mezzo a loro il terzo : alle caviglie ha un paio di manette vere in acciaio, regolarmente fabbricate in Europa, regolabili, bloccate all’ingranaggio più stretto. 

Ad ogni piccolo movimento è un grido di dolore, fan molto male. Per far gridare un giovanotto come quello, ce ne vuole.

Il comandante di polizia, del gruppo ribelli maimai di Bunyatenge, lo ha chiuso ieri sera perchè dava un po’ di testa ; ma stamane il comandante ha perso la chiavetta.

Vengono a chiederci di ….liberarlo.

L’insieme del nostro intervento mi ha fatto molto pensare stanotte.


foto 1

Mando a chiamare Katè e Msafiri, due giovani della nostra officinetta.

Dopo la Messa, qua in cortile abbiamo una bella ghirlanda di umanità :

– Anwarite, Bielà, Merveille, Cesarina, e tante altre bimbe che saltano con la corda ;

– Pierino, Benoit, Asifiwe, bimbi che corron dietro al pallone mezzo sgonfio ;

– sotto fondo i canti  dello « zecchino d’oro » che escono dagli altoprlanti ;

– mamme e papà : chi in riunione, chi semplicemente chiacchera, riposa…

In pochi minuti son tutti qui attorno, noi compresi : la folla ! e c’è motivo.

Ci sono anche Prosperina e Oliva e Concetta infermiere,  Graziella e Safi e Solanges… ; ma specialmente i maccanici. 

Tenaglie, pinze, cacciaviti, seghetto… ; le tronchesine sfinite non taglian più, cercan inutilmente di mordicchiare l’acciao che intanto si è infossato in quelle povere caviglie gonfie.  Molti tentativi ; prima delicati ma poi sempre più decisi.

Finalmente arriva la grossa smerigliatrice : un disco di 25 cm sibilante che Msafiri manipola a mezzo millimetro dalla carne gonfia. Mathias che butta bacinelle d’acqua fredda sull’acciaio che diventa rovente ; Mbalè e Katè che stringono con forza le gambe, gli accompagnatori che lo tengono alle spalle…, il poveretto che grida.

Infine, liberato ! é un’esplosione di gioia…alle lacrime. La folla di uomini-donne-bimbi che esulta. Ed il poveretto che gesticola verso tutti noi, « grazie…grazie…grazie ».

E’ bello essere qui, dentro fino all’osso !


foto 2

Una mezz’oretta di sudore che, riassume un mucchio di problemi nostri e vostri.

* A Musigha, poche ore di distanza, pare abbian trovato un buona vena d’oro : tutti scavano ; in una sola palata di sabbia brillano un bel po’ di pagliuzze d’oro.  Quel giovanotto si era fatto un gruzzolotto, s’è comprata una moto, ed ha festeggiato due giorni a Bunyatenge con gli amici. Ha esgerato ; ha dato un po’ di testa ed ecco il risultato.

Che cosa possono fare d’altro qua: lontani dal mondo, circondati da soldati e fucili ?

* Portare qualche strumento, un mulino, l’elettricità, metter sù una falegnameria, un officinetta… Qua, tutti ammanettati, imprigionati da una guerra folle e senza senso, che serve solamente alle insaziabili finanze occidentali, insaziabile e mal gestite.

In passato, a Lukanga, sembrava di vederne i frutti, oggi molto meno ; ultimamente mi chiedo spesso quanto sia valido, a che serve ; ma oggi ho sentito che forse ne val la pena.

Se Gesù era qua ieri, come lo era duemila anni fa a Nazaret, penso che avrebbe preso Lui in mano quella smerigliatrice.


foto ultima

Padiri G.

 
 
 

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