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PILASTRI di un bel ponte

A Muhanga mi é più facile prendere in mano e gestire la vita : specialmente… la mia.

Le ultime settimane a Luserna e poi i primi giorni dopo il rientro sono stati abbastanza carichi.     Ora siamo qui, sempre unitissimi a tutti voi lì, e un po’ più tranquilli: non ho staccato.

Cerco di dire in breve quanto resta dentro di me, di questo periodo in Italia: anzitutto si tratta di una parentesi preziosa, che però non é normale… ; cioè non sempre riesco a gestirla come vorrei io e come vorreste anche voi. Parentesi ricca, bella e piena di tanti valori e tanti amici ; ma non mi sento dentro al mio quotidiano .


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Son cosciente che tutto quel che mi offrite e mi fate sentire … mi viene indirizzato perché sono visto come Africa.

Per alcuni, essere Africa vuol dire esser forestiero, per altri vuol dire essere un intruso, adirittura dannoso, per me invece é un fiorellino che mi rende profumato, più desiderabile. Come mai tanta differenza ? mi piacerebbe sentire che cosa ne pensate voi.


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Ne approfitto comunque per ripetere a tutti un grazie sincero. Ci siamo incontrati un po’ ovunque, in tante occasioni, e mi piace metter in vista quei momenti, almeno come foto-ricordo. Molte foto di quei momenti belli, privati o di gruppo, non son riuscito a farmele mandare per tempo, vi invito ora a mandarmele via email, ci tengo metterle tutte in vista, questo sito é tutto nostro; e a coloro che vengono per conoscerci diamo un caloroso benvenuto, karibu ! con piacere !


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Sono rientrato accompagnato da sette amici. Viaggiare insieme é decisamente meglio.

Umberto e Patrizia di Nichelino al loro terzo viaggio, anche con il compito di consolidafre i pilastri del ponte con la parrocchia Madonna della fiducia.     Flavio, medico pensionato ma non in pensione.   Nini a cui basta nominare l’Africa che cambia tutti i programmi. Greta, il 4 luglio é diventata maggiorenne ed il 5 é partita con noi ; per certe cose non c’é tempo da perdere, é il caso di dirlo. Davide ha fatto un lungo giro, é passato in Germania e poi nel Quatar, pur di arrivare fin qua ! Per Rosa che é venuta con Franco bisogna dire che quando l’Africa ti entra nel sangue é difficile sradicarla, ritorna in Africa dopo 44 anni.


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Questa volta non ho potuto girare molto per l’Italia, ho fatto un unico viaggio e per il resto son rimasto a Luserna.     Luserna: una parrocchia, con punti e persone di riferimento, che mi han fatto sentire a casa : d.Aldo, Rina, Marco, Patrizia e Silvio, Lucia, Nini, i due Giorgio, Rinaldo e Piera…. Mi piace ricordarne uno in particolare, la tipolitografia, da Mauro – Tiziano – Riki, un punto di incontro dove, tra macchinari, manifesti, pile di fogli e depliants ben allineati, prioritaria é la persona, per cui anche se il lavoro continua sembra che tutto si fermi quando tu arrivi ! ti regalano tutto il tempo che vuoi. Dentro un occidente violentemente meccanizzato c’é chi riesce a riprendersi i bei gesti carichi di umanità.


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E poi son partito ; cominciando da Massa dove é d’obbligo l’incontro col quartetto Almarosa-Elia-Enrica-Antonella, gente che ruota a 360°, a largo spettro : Alpi Apuane, ecologia, montagne di splendidi marmi sbranate dal dio denaro, Africa, America latina, convivialità …


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E’ stata una boccata di ossigeno, quel 1 maggio a Barbiana, con Tonino, Gabriella, Marinella …, e di là riflettere sulla nostra società, usando la testa e gli occhi di d.Milani. Una tappa a Romena da Gianni, giusto per sentire la voglia di ritornarci. E concludere con la Romena-Firenze-Roma-Sezze,  un finale degno dei ritmi occidentali: una macchina in affitto, la Freccia Bianca, la spider di Marinella per fare la traversata di Roma, tra semafori verdi e rossi, degna di formula uno; la corsa duecentometri di Simona che, distaccando tutti nel sottopassaggio, riesce a bloccare il treno, per aspettare l’Africa che non ce la fa a tenere il passo dell’ occidente.

Il giorno dopo non poteva mancare la celebrazione Eucaristica sotto la quercia di Mambre, e poi Cristiana che apre tutto uno studio dentistico apposta per l’’Africa.  

Sì, ci sono stati momenti molto belli.


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La Messa a Nichelino é stata la base ed il contorno per due bei progetti di Muhanga, la strada e la scuola ; Umberto e Patrizia riescono a far diventare fatto quotidiano il legame con l’Africa e tutta la comuntà parrocchiale .

Fuori programma: due bambini, due vite nuove che vogliono l’Africa, han voluto una preghiera dell’Africa, per fare l’ingresso ufficiale nel mondo: Nini di Paola e Matteo a Brescia e Leonardo di Letizia e Stefano a Vigone.


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Finale, in Sicilia, sotto l’organizzazione di MariaGrazia e Assunta . In casa di d.Corrado.

Incontro con Angela a Pozzallo, ed anche per vedere i barconi, testimoni abbandonati d’una realtà che non ci fa onore. Lina col gruppo delle famiglie gemellate.   La Messa nella casa di Lucia Alfano col suo gruppo continua a meravigliarmi: difficile capire quel che riescono a fare due donne da anni inchiodate in un letto, Lucia e   . Modica si sente un po’ la nostra culla, e difatto siamo stati molto cullati, anche se col passar degli anni la culla diventa letto e poi strada e cammino.


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Intanto qua, il mese é quasi passato, gli ospiti devono rientrare. Troveremo tempo e modo per condividere le reazioni, qui e lì ?


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Intanto Patrizia pensa così :

Perché ritornare? Perché riprovare un viaggio che non ha più sorprese nel luogo, nei suoi edifici, nella sua ritmata quotidianità.

Già….esaurita una curiosità emotiva, soddisfatta una promessa che l’amicizia di Mauro ci ha spinto , nel 2012 , a restituire a questa terra il suo pensiero più tenero, poteva rimanere altro?

Ciò che rimane sono…..gli incontri, le relazioni: volti e persone, sguardi e sorrisi

Il benvenuto di gioia che si trasforma in danza e l’oblio …..di un presente che non ti offre futuro…..

Tutto questo ti sommerge, ti lacera e ti lascia con molte domande

E poi tenti di rispondere, impropriamente e faticosamente al tuo rientro: un impacciato ed imperfetto tentativo di “giustizia” e di verità”.

Ah…se le strade del mondo fossero dei vasi comunicanti: basterebbe quel semplice principio di fisica a rimettere le cose in equilibrio!!!.

Siamo noi, solo noi, “liquido” che scorre tra le strade, attivatori del principio di Galileo.

Ecco perché ritorniamo….nella testa e nel cuore il personale, quanto impossibile, desiderio di travasare domande, attese, progetti.


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