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TENERE IL MONDO IN MANO

  • giuseppeaurea
  • 9 dic 2013
  • Tempo di lettura: 3 min

Abbiamo una sola strada che ci permette di andare a Bingi, è lunga 42 km ed è piena di buche e fango ; basta un temporale equatoriale e un camion che passa per creare il disastro qua da noi. E’ chiaro che se avessimo altri mezzi ed il temporale fosse uno soltanto, andrebbe meglio.

 Nella curva che si trova qua a due kilometri il nostro camion che va a caricare la legna delle mamme non solo si impantana, ma rischia di rovesciarsi.  Perciò giovedì abbiamo organizzato il salongo, lavoro comunitario, e ci siamo trovati con zappe e pale una cinquantina di mamme, papà e giovani, tutti volontari.

Il salongo è sempre un grande momento.

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Un po’ tutti, ma le mamme in particolare, son dei veri buldozer : piedi nudi, con una zappa, il bimbo sulla schiena, senza guanti od occhiali o casco di protezione …. : muscoli non da palestra, senza pausa-caffè, e …tante risate.

Verso mezzogiorno la curva era trasformata, irriconoscibile.

Qua esistono ancora questi momenti che creano comunità, solidarietà, amicizia e scaricano le tensioni; anche quelle prodotte dalla presenza dei kalasnikof.

Fare il salongo, andare al mercato (non ridotto a compra-vendita), fare un viaggio insieme:  pillole che creano una società,  ricchezze ancor vive in Africa.


Ed ora ?  

C’è ancora mezza giornata a disposizione;  zappa in testa, loro son partite verso i campi.

Una vita così, hai l’impressione di averla ancora tu, nelle mani.

Incaricare e pagare qualcuno che pensi alle strade, agli ospedali… certo, piacerebbe anche a noi !

Ma lasciare che questo qualcuno si prenda in mano tutto: pianifichi tutto, ti dica cosa fare, dove andare, a che ora riposarti, a che ora divertirti, come spendere quei due soldi che ti lascia in mano….: non è forse un po’ troppo ?

E’ bello sentire che la vita te la gestisci tu !  pesante, faticosa… ma TUA ! 

Non è poco.

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Concita, una delle pioniere di Lukanga, è qua con noi per due mesi. 

Facciam tutti fatica oggi ad immaginare che negli anni ’74, c’eran ragazze e ragazzi, come lei, poco più che ventenni che partivan per l’Africa o per il Brasile e si fermavano due o tre anni, ed anche di più.

Nell’ altro gruppetto che partì nel ’71 si era in 9.  E di simili gruppi se ne contavan parecchi.

Com’è possibile oggi credere che questa nostra Italia qualche decennio fa emigrava per cercare lavoro ed aveva persone semplici, fatte così ? 

Proprio non riesco a capire, ancor meno ad accettare.

Chiedo a Concita come ricorda questa sua vecchia « avventura ». 

«Ero cosciente e convinta di quel che facevo ; su quella scelta non ho mai avuto rimpianti ; son qua proprio per rivivere quei momenti ».

Qualcuno forse dice : erano altri tempi ! 

Il card. Pellegrino diceva spesso:  siamo noi che « facciamo i tempi ».


Elia, il prof !

Si è scatenato :

– fa scuola d’inglese alle scuole medie, una volta la settimana.

– insegna italiano (ed impara swahili) con oltre venti maestri e professori, due giorni la settimana.

– venerdì, sabato e lunedì si alza alle 5 per esser puntuale : glielo hanno chiesto loro, una trentina di mamme e giovanotti, di trovarsi alle 6, perchè poi devono andare ai campi. 

Voglia di imparare anche loro, l’italiano. 

L’Africa che vuol conoscere, perchè ha tanta voglia di comunicare. Proprio tanta !

Nulla più di questo !

                  *  *  *

E poi fa un mucchio di fotografie. Elia capta tutte le bellezze che incontra: capta e trasmette: foto e messaggi ; li trovate su fb.


Nelson Mandela. Che grande persona !

Non è passato invano su questa terra.

Ogni volta che in Italia c’è qualche innominabile tragedia i giornalisti assalgono  mamma o papà di ragazzi uccisi:  che cosa prova ?  che cosa vuole ? 

A parte la leggerezza e la banalità della domanda, la risposta è spesso inesorabile :

– Voglio giustizia ! non starò tranquilla finchè anche lui …

Se Nelson Mandela avesse detto quella frase, o anche solo mezza, oggi il Sudafrica sarebbe in un oceano di sangue ed una vendetta senza fine, ovviamente con la partecipazione delle nazioni civilizzate, quelle che vanno ad insegnare la democrazia.

Grande Mandela, grazie del tuo messaggio, controcorrente.

Padiri G.

 
 
 

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