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Un semplice dondolio, serio.

A Firenze c’ero anch’io; da Pinerolo ci siamo andati durante le vacanze di Natale, con sei pulmann pieni di giovani. Abbiam tolto il fango dalle cantine ed alla sera sfilavamo per le strade cantando, tra gli applausi riconoscenti dei fiorentini.

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Ieri d.Aldo mi diceva: una cosa così oggi non te la lascerebbero più fare.

Nessun caschetto o scarpe antiinfortunio, nessuna mascherina, nessun supervaccino, nessuna raccolta di sms,… eppure siamo stati efficientissimi e nessuno di noi é morto, nessuno ci ha rimproverato che rubavamo il lavoro ad altri. Abbiam vissuto la solidarietà e l’amicizia, più che l’organizzazione;

Oggi non te la lascerebbero più fare ! Ed allora che significato ha, 50 anni dopo, commemorare questi « eroi del fango » ?

Che società la nostra, ci siam lasciati incatenare col pretesto che ci governano e ci organizzano meglio, …a pagamento. Ma ciò che mi meraviglia é che non reagiamo più, almeno così appare nella maggioranza; come la ranocchia addomesticata dalla piacevole acqua tiepida e che poi si trova nell’acqua bollente che la sta cucinando. Ma noi, se vogliamo, una zampata che ci fa saltar fuori da questo diabolico meccanismo possiamo ancor farla. Io non mi rassegno.

Stampatela su un foglio la frase di B. Franklin, e mettetela ben in vista, in cucina tra le cose urgenti da fare oggi.

Una società disposta a rinunciare ad una libertà essenziale per acquistare un po’ di sicurezza temporanea, non merita né l’una né l’altra, e le perderà entrambe.


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A Muhanga, Elisa, attesa ed accolta l’altro giorno come una regina, stamattina é andata a dare qualche zappata nel campo con Fidelina.  

Gesti che mi capita di vivere pure qua; Nini che ha scritto sulla porta di casa sua karibu, e lo vive veramente. Concetta che corre sù e giù per l’Italia, per cucire legami. La casa di Almarosa ed Enrica, ; la macchina-taxi di Lino, Antonella, Giorgio… ; Marinella che parte da Roma solo per venirti salutare, e poi Morena, Cristiana e Piero che si organizzano…. L’attenzione premurosa e calorosa di Umberto, Paolo, Flavio, Miranda, Mariella…. quando hai problemi di salute.

Il potere dei segni, come ben diceva Tonino Bello.


Elisa si ferma circa due settimane. Come potete vedere, di là manda ogni giorno qualche segnale.

“Arrivare a Muhanga è sempre una gioia. Sono passati quasi tre anni dall’ultima volta in cui sono venuta qui e posso dire che molte cose sono cambiate, migliorate e anche peggiorate, ma altre sono sempre uguali…..

ciò che non trovo cambiato:i sorrisi delle persone e la gioia allo stato puro quando vedono che veniamo a trovarli,

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Anche là come qua, ogni tanto qualche gesto entra nel ritmo quotidiano, e basta poco per turbare, a volte si tratta di poche teste calde ; ma vedere che con te, accanto, resta qualcuno, fa piacere, tanto…

Le elezioni di dicembre pare che non ci saranno, i che lascia prevedere qalche dimostrazione nelle città ; vedremo.

Quanto a me, voglio rientrare all’inizio dicembre. Gianni Novello verrà dopo capodanno. E poi aspettiamo un lunga lista.

Siamo stati a Massa. E’ sempre molto piacevole trovarsi, Concetta, Antonella, Almarosa ed Enrica, Lucia e Stefano, Elia ed Ino, Vincenzo…. eravamo un bel gruppetto, nel nome di Muhanga.

La domenica mattina Concetta, Enrica ed io eravamo alla Messa.

Ho seguito un scena molto bella, che non é una distrazione.


Nel primo banco arrivò una mamma col bimbo nel passeggino; la mamma, in piedi o seduta, teneva la mano sul passeggino e lo dondolava lentamente. Il bimbo non frignava, tanto meno faceva capricci, era tranquillissimo; eppure la mamma non smetteva di dondolare il passeggino, delicatamente ; ogni tanto il bimbo si drizzava un po’, allungava la manina indietro, perché la mamma che gli stava alle spalle lui non la vedeva, e la mamma gli prendeva la manina.

Tutto lì.    

Mi é balzata in mente una riflessione.

La mamma voleva semplicemente fargli sentire che … era presente ! Quel dondolio era una cosa grande: gli diceva che lui non era solo. In quella mescolanza di canti, discorsi e preghiera la mamma gli era accanto, era con lui. E glielo faceva sentire, anche senza esserne richiesta e anche senza passarle subito il biscottino. E lui la sentiva con riconoscenza, per questo le allungava la manina, senza chiederle la caramella.

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Ecco ! Restare a Muhanga, venire a Muhanga, per un mese o più… é esattamente questo. Per me e per voi. Oggi é questa la cosa più importante ed urgente ; l’ho già detto tante volte, perché ne son sempre più convinto.

Muhanga non é tutta l’ Africa, però Muhanga é l’Africa.

Che cosa si aspetta da noi ? credo che si aspetti questo gesto che ho contemplato.

Non é il caso di sentirsi o comportarsi come mamma davanti al povero bimbo moretto.   Più ancora che mamma, quella donna che stavo contemplando era l’amica, la sorella presente : un passo più avanti che il sentimento.

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Quel dondolio del passeggino diceva che non é necessario fare chissà che cosa.

Se hai veramente desiderio di dire « ci sono ! », tutto può dirlo; non é necessario e non basta un sms con 2 euro, non basta e non é necessario foraggiare l’Unicef o creare una onlus…  ;           ma é necessario creare quel dondolio, che sia un gesto anche fisico, che si tocchi, che si veda, che duri….

              padiri G.

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